Confine

Cacciatori «frontalieri» andata e ritorno: questa volta pizzicati due ticinesi nel Comasco

Sono due uomini di 60 e 42 anni residenti nel Luganese: armati di fucili calibro 12, con cani segugi al seguito, erano a caccia di lepri sule versante italiano del Bisbino – La scorsa settimana avevano sconfinato due italiani
© CdT/archivio
Red. Online
30.10.2025 12:02

Due cacciatori ticinesi sono stati fermati dalla polizia provinciale di Como sul versante comasco del Bisbino, in territorio di Cernobbio. Una battuta di caccia «non solo fuori territorio, ma addirittura fuori nazione» che «in tutto e per tutto somiglia a quella evidenziata qualche giorno fa dalla polizia dei Grigioni», fa notare La Provincia, che riporta la notizia. Il riferimento è alla denuncia di due cacciatori di nazionalità italiana pizzicati dalla Polizia cantonale grigionese nella zona di confine della Val Cama, nei pressi della Bocchetta del Notar, a un'altitudine di 2.100 metri.

La zona del Bisbino, «visti gli sconfinamenti segnalati da tempo», è tenuta sotto controllo «da tempo» dalla Polizia provinciale di Como in collaborazione con l'Ufficio della caccia e della pesca ticinese. Gli agenti hanno notato un'auto con targhe ticinesi parcheggiata nella zona. Poco dopo, hanno rintracciato i due uomini, un 60.enne e un 42.enne residenti nel Luganese. Erano in possesso di fucili calibro 12, con cani segugi al seguito, a caccia di lepri.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia provinciale, «i due cacciatori hanno superato il confine attraverso uno dei valichi a ridosso di Cernobbio (Chiasso e Maslianico) e sono saliti sul Bisbino senza troppo badare su quale versante della frontiera si trovassero».

Una volta sequestrati i fucili e il materiale da caccia, i due uomini sono stati denunciati per «importazione temporanea di armi da sparo».

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