Cala il lavoro, la Precicast taglia 23 posti

Oltre 20 dipendenti della Precicast di Novazzano, per la precisione 23, hanno ricevuto nei giorni scorsi la notizia che nessun lavoratore vorrebbe ricevere, a maggior ragione in questo periodo di incertezza dovuta al coronavirus. A partire da fine giugno non avranno più un posto di lavoro.
L’azienda novazzanese - come ci ha confermato il sindacato UNIA nel tardo pomeriggio dopo che l’MPS aveva diffuso una nota a riguardo - ha optato per una riduzione del suo personale a causa del calo di lavoro, dovuto soprattutto al coronavirus. Particolarmente toccato sarebbe il suo settore aeronautico.
Ad essere colpiti dalla misura sono 20 lavoratori interinali (a cui è stato notificato il licenziamento oppure non è stato confermato il mandato) e 3 dipendenti amministrativi fissi, alcuni dei quali lavoravano per l’azienda momò da molti anni. L’azienda esiste dal 1970 e produce componenti per l’industria (nei campi dell’aeronautica e aerospaziale, della biomedicina e della produzione di energia).
Come anticipato, sulla vicenda si è espresso l’MPS, che in una nota diffusa ai media si è concentrato sul fatto che l’azienda, che conta circa 400 dipendenti, ha ricevuto lo scorso anno aiuti dal Cantone per 750.000 franchi. «Misure come quelle prese dalla Precicast non sorprendono; sorprende che a procedere in questo modo siano aziende portate ad esempio e riccamente finanziate con denaro pubblico», è il commento critico dell’MPS.
Abbiamo provato a contattare l’azienda per un commento, purtroppo senza successo.