Elezioni

Campione: testa a testa fra Verda e Canesi

Presentate le liste dei due candidati al ruolo di sindaco - Denominatore comune: uscire dalla crisi
L’enclave attende. © CdT/Putzu
Bernardino Marinoni
11.09.2020 14:52

Campione sta per riacquistare la sua autonomia politica dopo il periodo di commissariamento dovuto alla crisi finanziaria del Comune e il fallimento del Casinò. Le elezioni del 20 e 21 settembre vedranno sfidarsi, per la poltrona di sindaco, Simone Verda e Roberto Canesi. I due contendenti, nei giorni scorsi, hanno presentato i programmi delle loro liste.

Campione 2.0
Il primato della politica caratterizza gli obiettivi della lista Campione 2.0. E ieri lo ha riaffermato la presenza, al fianco del candidato sindaco Simone Verda, del presidente del Legislativo della Regione Lombardia Alessandro Fermi e dell’assessore regionale al welfare Giulio Gallera. La sanità è tra i temi cruciali in paese e Gallera, confermando la scelta di indirizzare l’assistenza programmabile dei campionesi verso le strutture italiane, forse anche con servizi navetta se necessario, fermo restando il riferimento alla Svizzera per le urgenze, ha ribadito la necessità di quella interlocuzione con amministratori locali «politici» che nei due ultimi anni, con il Comune commissariato, è mancata. Dal canto suo Verda ha assicurato che, se eletto, immediatamente lo raggiungerebbe a Milano, pronto a recarsi con l’assessore a Roma, dove compete alle autorità governative la sottoscrizione di quei patti transnazionali che, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria dei campionesi, si sono rivelati problematici di fronte a costi che la Regione si trova addebitati. Del resto la lista di Simone Verda è consapevole delle criticità delle specifiche convenzioni in essere tra Italia e Svizzera, perciò intende «agire tempestivamente per continuare a fornire» ai campionesi un tipo di assistenza sanitaria «peculiare e indispensabile per chi vive nell’enclave».
Anche per questo Campione deve tornare ad avere una guida politica, per quanto coraggio occorra nella drammatica situazione economica e sociale del borgo, perché solo con interlocutori politici può trovare la spinta necessaria per il rilancio cui la lista Campione 2.0 si è votata. Prioritario, naturalmente, è il Casinò: «Si tratterà - nel programma elettorale - di proseguire un percorso con le autorità governative nell’individuazione di dinamiche giuridiche e regolamentari funzionali» per «riaprire in tempi brevi, di concerto con un programma occupazionale capace di rigenerare il tessuto sociale del paese». Ma i fronti aperti sono molteplici: «armonizzare» la direttiva sull’inclusione di Campione nello spazio doganale UE; attrarre investitori in forza delle «norme fiscali specifiche»; valorizzare il patrimonio d’arte dell’enclave anche con «un museo a cielo aperto». I rapporti con la Svizzera? «Quelli di sempre - Simone Verda è conciso - specie per quanto riguarda l’accesso dei giovani alle scuole del Ticino».

Simone Verda a sinistra e Roberto Canesi a destra. © CdT/Putzu
Simone Verda a sinistra e Roberto Canesi a destra. © CdT/Putzu

Campione Rinasce
All’ombra, ma no, alla luce dei Maestri campionesi la lista Campione Rinasce l’altro ieri si è presentata davanti al santuario di S. Maria dei Ghirli. La valorizzazione turistica dell’enclave è parte non accessoria del programma elettorale del candidato sindaco Roberto Canesi, che per Campione d’Italia prospetta una nuova era, slegata dalla monocoltura del Casinò del quale tuttavia si riconosce la necessità e che si vorrebbe lasciare nello stabile progettato da Mario Botta. In gioco c’è l’occupazione di personale locale qualificato - certo, riguarderà meno della metà dei quasi cinquecento addetti che la casa da gioco contava prima della chiusura - perché a Campione oggi è il lavoro che manca; lavoro che le pur vantaggiose agevolazioni di carattere tributari concesse a imprenditori e commercianti non possono garantire in tempi né brevi né medi. Dunque il Casinò resta il solo motore in grado di avviare la rinascita e la sua «sollecita riapertura è il perno su cui deve poggiare il ‘risorgimento’ di Campione» con un progetto che la lista di Canesi ha «condiviso con qualificati studi professionali» e prevedendo la partecipazione di imprese private del gioco e dell’intrattenimento. Resta comunque da superare l’ostacolo di una vertenza giudiziaria, giunta al terzo grado, i cui tempi sarebbero altrimenti letali.
Il programma di Campione Rinasce muove però dal bilancio comunale, per il cui equilibrio, stanti debiti che rasentano i 35 milioni di franchi, si può chiedere, secondo Canesi, un prestito statale a trent’anni, mentre il Recovery Fund dell’Europa Unita rappresenta un cespite cui Campione avrà diritto di attingere, appunto, per il proprio rilancio. I rapporti con la Svizzera e il settore doganale costituiscono una delle chiavi di volta del programma di Campione Rinasce: «Saranno mantenuti e ove possibile rafforzati quei buoni rapporti di vicinato con il Ticino e la Confederazione» con l’obiettivo di «incrementare la reciproca integrazione» sotto il segno della specificità dell’enclave e attraverso regole certe. È un ambito che tocca anche la sanità e l’obiettivo di Canesi è quello di assicurare l’«accesso al sistema medico, ospedaliero e specialistico svizzero consentendo un adeguato controllo della spesa». Gli accordi tra Italia e Svizzera dovranno fissare definitivamente una nuova intesa, comprensiva anche delle questioni doganali, a cominciare da targhe e patenti svizzere dei cittadini campionesi.