Campione vende (finalmente) l'ex tennis per 7,5 milioni

A monte di Campione d’Italia, l’aprica area ex Tennis è paesaggisticamente tutelata e anche questo vincolo aveva contribuito alle lungaggini di una cessione immobiliare deliberata dal Comune fin dal 2013, all’epoca contro 9 milioni di euro per una superficie di circa 8 mila metri quadrati. Prima di arrivare, finalmente, al contratto preliminare pubblicato ieri dall’Organo straordinario di liquidazione, cui compete, dopo il dissesto finanziario del 2018, l’alienazione dei beni patrimoniali non indispensabili per l’attività comunale al fine del risanamento del Comune, contratto che stabilisce la cessione del compendio per 7 milioni e mezzo di euro. Importo considerato congruo data la minore superficie divenuta edificabile - a seguito delle indicazioni della Soprintendenza per i beni paesaggistici - rispetto a una dozzina di anni or sono, un arco temporale durante il quale la vicenda era andata progressivamente complicandosi.
L’impresa interessata all’acquisto, cui non ha mai rinunciato, presentando il piano attuativo di residenze e centro attrezzato Spa wellness nel 2018, di fronte all’opposizione dell’allora nuovo Esecutivo municipale che era forte di un parere negativo sull’entità della compravendita, ricorse al Tribunale amministrativo, ottenendone ragione nel 2020, ma senza trovare un’intesa con il Comune. La questione sarebbe dunque ancora pendente in Tribunale a Como, però i legali delle due parti hanno trovato una proposta di accordo: l’impresa edile interessata acquisisce l’area, l’importo di 7 milioni e mezzo «risulta adeguato e congruo» e il Comune ricava «i mezzi finanziari per risanare in via definitiva i pregressi debiti».
Nel contratto preliminare di vendita del compendio dell’ex Tennis l’Organo straordinario di liquidazione prende dunque atto del valore di compravendita dell’unità immobiliare e conviene sull’opportunità per l’ente locale di “raggiungere un accordo transattivo” così da scongiurare anche il rischio di soccombere in Tribunale, rispondendo invece agli interessi comunali per ottenere un importo decisivo al fine della liquidazione della massa debitoria: nel volgere di tre diverse amministrazioni dell’enclave sta insomma giungendo a compimento una vendita che, come il sindaco Roberto Canesi aveva preconizzato e auspicato, rimedia definitivamente al micidiale disavanzo di quasi sette anni fa.