Sotto la lente

Campus universitario a Locarno: c'è l'intesa con USI, SUPSI e DECS

Primi passi concreti verso la nascita del polo accademico nel campo del cinema e dell’audiovisivo – Concordata la creazione di gruppi di lavoro chiamati a identificare contenuti e aspetti finanziari delle proposte formative
Individuata nel rinnovato comparto ex Gas/Macello la sede del campus dedicato al cinema e all’audiovisivo. © Città di Locarno
Spartaco De Bernardi
22.07.2025 06:00

La 78. edizione del Locarno Film Festival è alle porte e la Città non si limita al ruolo di semplice spettatrice. Oltre ad esser coinvolta in prima persona nell’organizzazione della Kermesse cinematografica, lavora anche alacremente alla creazione di un polo dell’audiovisivo a livello universitario proprio per confermare la sua vocazione di punto di riferimento cantonale e nazionale del cinema e di tutto quanto gira attorno alla settima arte. Fra i progetti strategici inseriti nel Piano finanziario con orizzonte temporale 2030, il Municipio ha infatti inserito quello della nascita di un campus dedicato al cinema e all’audiovisivo nel comparto ex Gas/Macello, senza escludere l’eventuale inserimento di contenuti legati alla formazione turistica e degli eventi. La nascita del campus sarà studiata con la collaborazione sia dell’Università della Svizzera italiana (USI), sia con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).

Pronto l’organigramma di progetto

Dagli intenti espressi ormai da qualche tempo, recentemente si è passati ad atti concreti. Il Municipio ha infatti avviato i primi contatti per costituire dei gruppi di lavoro dedicati allo sviluppo di un polo formativo, coinvolgendo i principali attori istituzionali: oltre alle citate USI e SUPSI, anche il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). Ebbene, questi contatti si sono recentemente concretizzati con la formalizzazione di un organigramma di progetto e con l’ampliamento degli interessati, tra i quali ora figura anche l’Accademia Teatro Dimitri. «Il progetto è concepito in una prospettiva di sostenibilità finanziaria e di rafforzamento delle risorse e delle competenze già presenti sul territorio, con l’obiettivo di un posizionamento strategico efficace a livello sovraregionale. Sarà in questo contesto che potranno rendersi necessari ulteriori approfondimenti che analizzino con rigore l’attuale panorama regionale, cantonale e nazionale, consapevoli del fatto che sul territorio cantonale sono presenti altre realtà culturali, con un’ampia paletta di offerte», scrive l’Esecutivo cittadino nel preavviso alla mozione presentata nell’aprile dell’anno scorso dalla Sinistra Unita (primo firmatario Francesco Albi).

Non occorrono nuove risorse

Preavviso con il quale si invita il Consiglio comunale a respingere la mozione che chiede di stanziare un credito per uno studio che getti appunto le basi per l’istituzione di un polo universitario nell’ambito dell’audiovisivo. E questo non perché non sia favorevole allo spirito che anima la Sinistra Unita, ma per il fatto che quanto propone la mozione può essere avviato «facendo capo alle risorse degli attori coinvolti – USI, SUPSI e DECS, ndr. – e, in caso di effettivo bisogno, attraverso lo strumento di investimento in delega, nei limiti consentiti dalla Legge organica comunale». Palazzo Marcacci si impegna parimenti a informare regolarmente il Consiglio comunale sull’avanzamento dei lavori per la creazione del polo accademico nell’ambito delle scienze audiovisive, lavori che verranno avviati nel più breve tempo possibile.

Sviluppare quanto già presente

Un punto fermo per la nascita del polo accademico dell’audiovisivo a Locarno c’è già: sviluppare e mettere in rete l’offerta che oggi propongono varie istituzioni formative terziarie in ambito culturale il cui valore è riconosciuto a livello nazionale. Ci riferiamo al Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (CISA) e l’Accademia Teatro Dimitri. A queste si affiancano – oltre ad altre Scuole specializzate superiori (SSS) in ambito tecnico e medicale, al Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI e all’IRSOL, affiliato all’USI - il centro di competenze PalaCinema e il Locarno Film Festival. Quest’ultimo, nel 2021 e in collaborazione con l’USI, ha istituito la cattedra congiunta di «Professor for the future of cinema and audiovisual arts», un ruolo inedito nel panorama accademico. Non va poi dimenticato che, nel 2019, è stata firmata una lettera di intenti tra Città, PalaCinema, USI, Festival e Swisscom volta a favorire l’evoluzione di Locarno verso una media city, una città dove le tecnologie dei media audiovisivi potranno trasformare il modo con cui residenti e visitatori vivranno la cultura, il territorio e la quotidianità e dove si svilupperanno nuove attività nel campo dell’industria creativa legata alla comunicazione, all’arte cinematografica e all’audiovisivo. Insomma, nel Locarnese e in particolare in Città si sta sviluppando un ecosistema culturale dinamico e qualificato nel campo del cinema e più in generale delle scienze audiovisive. E il potenziale di crescita è stato indagato e confermato dallo Zurich Centre for Creative Economies. Lo studio dell’istituto zurighese suggerisce di appoggiarsi sulle unità organizzative esistenti per costruire una Locarno nella quale si instauri uno scambio costante tra sviluppo urbano, formazione e ricerca.

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