Capriasca sta vagliando altri oggetti da tutelare

Ci sono circa quaranta nuovi oggetti – fra edifici, giardini, cimiteri, lavatoi, fienili ed ex scuole – da tutelare in Capriasca. Il Municipio intende infatti dar seguito in gran parte a una richiesta dell’Ufficio cantonale dei beni culturali (per il tramite del Consiglio di Stato), e ha posto in consultazione negli scorsi giorni la relativa variante di Piano regolatore, al fine di raccogliere osservazioni per valutarle e poi sottoporre la documentazione al Consiglio comunale, a cui spetta l’ultima parola (possibili ricorsi a parte). Le tutele proposte saranno valide a livello locale. Con un’altra procedura, probabilmente fra qualche anno, saranno poi valutate ulteriori tutele. Il Municipio ha deciso di scorporare la procedura per motivi di efficienza. La seconda tranche valuterà cappelle e dipinti murali, edifici e manufatti accessori rurali, nonché massi cuppellari: per tutti loro servirà innanzitutto un censimento, con relative valutazioni. Un lavoro che richiede tempo.
L’affresco «disperso»
La variante in pubblicazione riguarda quasi tutte le 44 proposte dal Consiglio di Stato: «Si tratta di oggetti che presentano un elevato valore intrinseco dal profilo architettonico, urbanistico e storico e che contribuiscono a mantenere la cultura locale di Capriasca». L’Esecutivo capriaschese, dopo aver esperito degli approfondimenti, ha però deciso di non dare seguito alle richieste relativa a casa Martella a Oggio e a una casa d’abitazione nel nucleo di Campestro. In entrambi i casi si ritiene che gli interventi architetturali ne abbiano snaturato eccessivamente e irreversibilmente la sostanza storica: in ogni caso per entrambi valgono le norme pianificatorie relative ai nuclei, che già danno alcune garanzie di tutela.
Oltre a ciò il Municipio ha rinunciato a tre «vecchie» proposte di tutela che il Consiglio di Stato aveva chiesto di circostanziare meglio. In tutti e tre i casi - una stalla con un affresco del Quattrocento a Cagiallo, un rustico parzialmente diroccato a Sala, e un ponte romano sempre a Sala – perché i lavori di ristrutturazione su questi oggetti li hanno mutati profondamente. In particolare, scrive il Municipio, «l’affresco raffigurante san Rocco risulta disperso».
Anche testimonianze militari
Venendo a quel che il Municipio intende tutelare – e sottolineando di sponda che nel Comune sono centinaia gli oggetti già tutelati a livello cantonale e comunale - fra gli edifici spiccano l’ex casa comunale ed ex scuola di Sala Capriasca (la cui conservazione era caldeggiata anche dall’ISOS, l’Inventario federale degli insediamenti da proteggere), villa Miralago a Cagiallo, l’edificio accessorio all’Istituto don Orione (nonché i giardini: al termine della procedura di fatto potrebbe essere tutelata l’intera area), una casa unifamiliare a Bigorio costruita dall’architetto Alberto Camenzind negli anni Sessanta, e una villa a Tesserete (quartiere Biolda) progettata un secolo fa dall’architetto capriaschese Enrico Besomi.
L’Esecutivo propone poi, fra gli altri, la tutela dei cimiteri di Sala e di Tesserete nella loro interezza, della grotta di Lourdes sul «retro» di quest’ultimo (lato oratorio), del lavatoio di Campestro, di un cippo di confine a Lopagno, del sentiero del ronco del Verlino a Sala, una piazza a Treggia, due fienili a Campestro, il monumento sepolcrale di Luigi Canonica a fianco alla casa comunale di Tesserete, il giardino dell’hotel Tesserete e i ruderi del villaggio di Redde (dove è già tutelata la torre).
Da segnalare, infine, la richiesta (accolta) di tutelare otto fra edifici e manufatti militari (un magazzino, un fortino, dei ricoveri e una postazione d’arma permanente). Sono parte del sistema di difesa che si sviluppava soprattutto a Gola di Lago.
