Cara benzina, il Mendrisiotto non è più un’anomalia

«Credo proprio che questo stato delle cose sia transitorio. È figlio di 10 mesi di penuria per quanto riguarda le vendite ma anche molto difficili e psicologicamente pesanti per chi nel Mendrisiotto e in Ticino è attivo nel settore». A leggerla ora, la previsione fatta ormai 6 mesi fa da un esperto nel settore sembra quasi una profezia. Era l’inizio di marzo e il Mendrisiotto si stava riscoprendo come il distretto ticinese con i prezzi della benzina più bassi. Una situazione impensabile fino a qualche tempo prima, visto che nella nostra regione, storicamente e un po’ inspiegabilmente, i prezzi del carburante sono di solito più alti di una manciata di centesimi al litro (anche una decina) rispetto al resto del Ticino. Ad avere un ruolo, in quel momento, era stata anche la fine degli sconti in Italia (il taglio delle accise era restato in vigore fino al termine del 2022).
Oggi quella previsione sembra proprio in fase di realizzazione. Il costo del carburante è infatti da una parte alto, dall’altra si sta allineando un po’ tutto il cantone. Ciò che è più evidente osservando i dati – il paragone è facilitato dalla «mappa» dei costi disponibile online (il Radar del TCS) – è che il Mendrisiotto sta perdendo il «primato di convenienza». Nel Distretto il prezzo della benzina verde si aggira attorno ai 2 franchi al litro (il diesel circa 2,20). Qualche eccezione con tariffe più basse c’è, è il caso delle rare pompe bianche della regione (dove il costo è di circa 1,90 franchi al litro) e dell’area di Pizzamiglio (anche lì 1,90 o poco meno).
E nel resto del cantone? Salendo verso il Luganese i prezzi tendono a calare leggermente, con le tariffe più frequenti attorno al franco e 90 centesimi. Di qualche centesimo mediamente più alti, attorno ai 195 centesimi, i costi della benzina verde da Bellinzona in su, così come nel Locarnese. In Leventina il prezzo medio raggiunge invece i due franchi al litro (diesel attorno ai 2,15 franchi, un po’ ovunque).
L’analisi
Per comprendere i retroscena di questa tendenza abbiamo contattato Luca Giampietro, della City Carburoil e membro dell’Associazione ticinese stazioni di servizio, l’esperto in materia a cui ci eravamo rivolti anche a inizio marzo. «Lo scorso anno per il Mendrisiotto è stato un anno molto particolare, fortemente influenzato dal taglio sulle accise in Italia – esordisce –. Ad oggi il mercato si è sostanzialmente riassestato e si è tornati su costi normali, anche nel Mendrisiotto. Il cambiamento è stato graduale. I volumi di carburante venduto sono però lontani da quelli pre pandemia».
Cosa capiterà in futuro? Chiediamo allora al nostro interlocutore: il Mendrisiotto tornerà ad essere la regione ticinese con il costo della benzina più alto, o il sostanziale equilibrio attuale è destinato a durare? «È difficile prevederlo – ammette Giampietro –, come vengono stabiliti i prezzi dipende dalla singola stazione di servizio, che pondera i costi che deve sostenere con i volumi che vende che in ogni caso sono diminuiti, anche dimezzati rispetto al passato. Quando ci sono più stazioni di servizio vicine si tende inoltre a livellare i costi, per pareggiare anche la concorrenza, ma la scelta è comunque del singolo».
I costi si sono da una parte livellati, ma dall’altra restano alti. Lo ribadisce anche Giampietro, a cui chiediamo se è possibile prevedere come evolveranno nell’immediato futuro: «Da una settimana circa il costo del carburante si è piuttosto assestato, questo però dopo un mese e mezzo di crescita quasi ininterrotta con il costo d’acquisto che è salito del 30%. Anche se stabili, le quotazioni attuali restano quindi alte. È difficile capire come evolveranno, questo è legato a condizioni internazionali difficili da prevedere». Giampietro chiude con una sorta di nota polemica: «Questa situazione di costi alti porta maggiore gettito nelle casse della Confederazione, anche 15 milioni al mese. Questo mi fa ripensare a quanto abbiamo più volte ripetuto lo scorso anno: un piccolo intervento a favore del consumatore sarebbe a vantaggio di tutti. Questo gettito supplementare potrebbe essere usato a favore del consumatore».