Sotto la lente

Cara Città, se vuoi svoltare fai come Valencia e Glasgow

Bellinzona: la metropoli spagnola ha puntato sul complesso realizzato dall’archistar Santiago Calatrava per attirare più turisti – Mentre quella scozzese ha scelto l’ecosostenibilità per lasciarsi alle spalle il passato industriale – E poi ci sono Lipsia ed Amburgo con i comparti «artistici» e Varsavia che ha riconvertito un’ex centrale – Nell’innovativo quartiere delle ex Officine si può dunque osare - GUARDA LA GALLERY
La «Ciudad» di Valencia. © Shutterstock
Alan Del Don
07.01.2022 06:00

Il turismo va a gonfie vele, tanto che il 2021 è stato da record. I progetti strategici, seppur a rilento, stanno prendendo forma: quest’anno entrerà ad esempio nel vivo la valorizzazione della Fortezza, vale a dire i castelli, e verranno compiuti ulteriori passi avanti verso la realizzazione dell’ospedale regionale alla Saleggina. Lo sviluppo del polo biomedico è la via intrapresa dal Municipio per dare un’identità precisa alla Città così che possa ricavarsi il proprio spazio, non solo a livello cantonale. Al compimento del quinto anno d’età post-aggregazione, Bellinzona – la nuova Bellinzona – è pronta al decollo appena la situazione finanziaria lo consentirà.

Cultura ed energia

Ma il vero cambiamento, la Turrita, lo vivrà alla fine di questo decennio. Quando, tassello dopo tassello, quel grande mosaico che verrà creato sui 120.000 metri quadrati orfani delle Officine FFS (destinate, come noto, a Castione dal 2026) si comporrà fase dopo fase. Un’area importante, strategica, a ridosso della stazione e del centro storico della capitale. Le ipotesi di lavoro al centro della variante di Piano regolatore, in consultazione presso i competenti uffici del Dipartimento del territorio, ce le ha svelate in esclusiva prima di Natale il capo del Dicastero territorio e mobilità Simone Gianini.

Facendo tesoro delle suggestioni di alcuni politici e di esperti in materia, oggi vogliamo focalizzare la nostra attenzione su quello che potrebbe ruotare attorno alla «Cattedrale», il mastodontico complesso per la lavorazione delle locomotive. Essendo un edificio protetto non potrà essere toccato; verranno stravolti, ça va sans dire, i contenuti. Niente più rotabili ferroviari e odore di grasso, ma una «casa» per la cultura e gli eventi. Toccheremo pure gli aspetti più green del quartiere 2.0.

Ben 4 milioni di visitatori

La domanda sorge dunque spontanea: vi sono degli esempi, limitandoci all’Europa, dai quali Bellinzona può trarre ispirazione? La Ciudad de las Artes y las Cièncias di Valencia, la Città delle arti e delle scienze, è la creatura partorita a metà degli anni Novanta dall’architetto ispano-svizzero Santiago Calatrava (un’istituzione nel suo campo) e dal suo compianto collega iberico-messicano Félix Candela. Cinque edifici distinti e tre tematiche (arte, scienza e natura) a fare da fil rouge.

Potete ammirare l’acquario più grande del continente, godervi un film al cinema, visitare delle esposizioni dedicate alla tecnologia, ascoltare un concerto, assistere ad un’opera teatrale oppure rilassarvi facendo una passeggiata nell’Umbracle (il giardino di 17.000 metri quadrati con piante e sculture). Annualmente la Ciudad accoglie 4 milioni di visitatori. Secondo il consigliere comunale Tuto Rossi – che ha fatto il parallelismo in occasione dell’ultima assemblea dell’UDC – un’idea simile nella Turrita sarebbe un’attrattiva in più.

Ecco come nasce una «smart city»

La riqualificazione urbana degli ultimi anni – spiega un architetto ticinese che nel Regno Unito ci ha lavorato – ha consentito il riscatto di Glasgow, che da metropoli legata all’industria si sta trasformando in una smart city. I pilastri sono l’ecosostenibilità, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e la cultura con fulcro il Lighthouse, il centro per il design e l’architettura. L’area delle ex Officine è destinata a diventare uno dei più grandi quartieri in Svizzera a 2000 watt con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita.

Germania all’avanguardia

Un cammino simile alla città scozzese lo ha compiuto Lipsia, in Sassonia. I quartieri Spinnerei e Kunstkraftwerk, rispettivamente un ex cotonificio e una centrale elettrica in disuso, sono oggi degli spazi moderni che accolgono artisti, piccoli artigiani e librerie. Ad Amburgo troviamo l’HafenCity, vera e propria perla all’avanguardia della città germanica. Un polo dove locale e globale vanno a braccetto, idem gli enti pubblici e privati; un esperimento urbanistico che abbina la cultura (ampie sale concerti) ad uffici, appartamenti ed hotel. Infine Varsavia, capitale della Polonia, considerata una «città alpha», il cui comparto della stazione verrà presto rivalorizzato. Nel frattempo un’area commerciale è stata ricavata nell’ex centrale elettrica Powiśle, di cui sono state tuttavia preservate le mura secolari; ospita negozi, ristoranti, alberghi e centri benessere.

I prossimi passi

Ecosostenibilità, efficienza energetica e qualità di vita. Sono i tre pilastri principali sui quali si basa il quartiere innovativo che si svilupperà a tappe sull’area da 120.000 metri quadrati che verrà lasciata libera dalle Officine FFS di Bellinzona. Sarà uno dei più grandi comparti a 2000 watt in Svizzera, il primo in Ticino. La variante di Piano regolatore è attualmente sulla scrivania dei preposti uffici del Dipartimento del territorio per l’esame preliminare. Il messaggio municipale sarà pronto entro la fine dell’anno.