Bilancio

Cardada sempre più in alto malgrado la pandemia

Gli impianti turistici nel 2020 hanno trasportato 113.339 passeggeri paganti – Superati quelli dell’anno precedente nonostante i mesi di stop forzato tra marzo e giugno
Con il suo panorama mozzafiato, Cardada è stata una meta turistica presa d’assalto l’anno scorso.
Red. Locarno
22.09.2021 22:34

Risultati «davvero ottimi», malgrado la pandemia e il lockdown, l’anno scorso per la Cardada impianti turistici (CIT). Come emerge dalla relazione d’esercizio 2020, discussa durante la recente assemblea, i passeggeri paganti sugli impianti di trasporto della CIT sono infatti stati 113.339, contro i 127.345 del 2019. «Tenendo conto che l’attività della CIT è stata la prima a dover chiudere (marzo) e l’ultima a poter riaprire (giugno), tale risultato può tranquillamente essere giudicato come più che interessante», si sottolinea nella relazione della SA presieduta da Luciano Nessi. Il risultato d’esercizio, inoltre, mostra un utile di 100.722 franchi, «al di là di ogni previsione». La chiusura per circa tre mesi, dovendo rinunciare a periodi interessanti come la Pasqua, l’Ascensione e Pentecoste, aveva portato a stilare nuovi budget, prevedendo due scenari: uno peggiore e uno migliore. Il caso peggiore, per il 2020, prevedeva 67.500 passaggi, mentre quello migliore 90.000. Ma, come detto, si è raggiunta quota 113.339. Per il 2021, si anticipa nella relazione, se ne sono invece previsti 111.225. E la tendenza registrata sinora indica che tale soglia potrà essere superata.
A dimostrarsi azzeccate, va rimarcato, la agevolazioni tariffali come l’Abbonamento metrà prezzo e quello generale della FFS. «Facilitano l’accesso a Cardada a un ampio spettro di possibili frequentatori», circa 3 milioni in possesso di almeno uno dei due abbonamenti, oltre che «ai circa 40.000 domiciliati dei Comuni azionisti».

Sul fronte delle attività proposte, purtroppo, si sono però dovute operare diverse rinunce. Così come non hanno potuto essere intrapresi grossi lavori. Inoltre, le condizioni meteo di inizio ottobre hanno causato molti danni (piante sradicate, scivolo dello scilift in Cimetta distrutto, ecc.), cio che ha comportato «interventi di risanamento con costi non indifferenti».

Dalle slitte alla «fly-line»
Infine, uno sguardo al futuro. Purtroppo, la situazione legata alla COVID-19 non permette «di fare programmi a medio e lungo termine». Le idee comunque non mancano. Sia per l’estate, sia per l’inverno. «Per quanto riguarda l’inverno, visto anche l’andamento degli ultimi anni senza più l’attività sciistica, abbiamo notato che i parchi slitte sono stati molto apprezzati dalle famiglie e le passeggiate con le ciaspole guadagnano sempre più consensi; ciò ci porterà a creare dei percorsi per tali escursioni». Si prevede inoltre di approntare un noleggio slitte a seguito delle numerose richieste. Anche per l’estate si stanno valutando alcune iniziative, tra cui la «fly-line» a Cimetta (sarebbe una prima in Ticino, già presente al Pilatus) ed il ripristino del sentiero che conduce alla passerella panoramica a Cardada al fine di facilitare il raggiungimento anche alle persone in sedia a rotelle. «Infine, nel limite del possibile, si vorrebbe offrire alle famiglie una zona grill a Cardada».