«Caro collega, ritira il ricorso per il bene di tutta Locarno»

«Non possiamo accettare che il legittimo interesse di un singolo metta a repentaglio il futuro di un’intera comunità». Più chiara di così non poteva essere la motivazione che ha spinto i commercianti di via Ramogna a lanciare un accorato appello all’esercente del centro cittadino che ha interposto ricorso al Consiglio di Stato contro la procedura avviata dal Municipio di Locarno per l’assegnazione di Piazza Grande ad una delle due società (la MSF Moon and Stars Festivals SA di Dani Büchi e la Takk-ab Entertainment AG di André Béchir) che si sono fatte avanti per l’organizzazione dei concerti estivi dal 2027 al 2031. Ricorso con il quale l’esercente contesta che nel bando non verrebbe delimitata una zona ben precisa per l’affitto degli spazi pubblici. In virtù dell’effetto sospensivo - il Municipio ha chiesto di revocarlo, appellandosi al Tribunale amministrativo cantonale, dal quale si attende sempre una decisione - la censura rende impossibile a Palazzo Marcacci di procedere con l’esame delle candidature dei due pretendenti. Dopo aver lanciato una petizione online che in pochi giorni è stata sottoscritta da oltre 600 persone, i commercianti di via Ramogna hanno dunque deciso di alzare il tono della loro protesta attraverso una lettera aperta, i cui contenuti sono sottoscritti dalla SCIA, la Società commercianti, industriali e artigiani del Locarnese.
Indotto più che rilevante
«Dopo una pandemia che ha già messo in ginocchio il settore, e in un contesto in cui anche le piattaforme di vendita online continuano a erodere il commercio locale - evidenziano i titolari dei commerci siti nella via cittadina che sfocia in piazza Grande - è inaccettabile che Locarno rischi di perdere una delle sue manifestazioni più importanti per una questione procedurale e individuale». I firmatari dell’appello al ricorrente evidenziano poi come la rassegna di concerti Moon&Star abbia dimostrato anno dopo anno il suo valore. «Richiama turisti, crea lavoro, genera indotto per negozi, ristoranti, alberghi e attività collaterali. I concerti di Moon&Stars sono una vetrina per il territorio, un punto fermo della nostra economia, della nostra identità culturale e della vita sociale». Da qui l’appello, appunto, a voler fare un passo indietro e ritirare il ricorso «per il bene collettivo della Città».
Tutti attorno ad un tavolo
Considerato che il Municipio si sia dichiarato pubblicamente di aver aperto le porte al dialogo, i commercianti di via Ramogna auspicano che anche il ricorrente faccia la sua parte e si apra perlomeno ad un confronto costruttivo con tutte le parti interessate. E questo con l’obiettivo di trovare una soluzione sostenibile per il futuro di Locarno. Soluzione condivisa che si potrebbe trovare sedendosi tutti attorno ad un tavolo. Proprio in questo senso all’Esecutivo cittadino è stata inviata una missiva con la quale si sollecita un incontro ufficiale tra l’Esecutivo stesso, l’esercente che ha presentato ricorso, gli organizzatori della rassegna di concerti estivi in piazza Grande, una delegazione dei commercianti firmatari della lettera aperta, eventuali rappresentanti del Cantone ed altri portatori d’interesse quali Ascona-Locarno Turismo, GastroSuisse e rappresentanti del settore alberghiero.
Interpellato il Consiglio di Stato
In attesa delle mosse del ricorrente, i titolari dei commerci di via Ramogna hanno scritto anche al Consiglio di Stato chiedendogli in particolare di farsi parte attiva «affinché il Tribunale competente possa trattare rapidamente il ricorso e sbloccare la situazione, garantendo l’interesse collettivo e riconoscendo l’impatto economico, sociale e culturale che la sospensione del procedimento potrebbe generare in futuro». Una seconda richiesta è quella di considerare strumenti o modalità per evitare che, in futuro, l’interesse pubblico possa venire bloccato da azioni che, pur legittime, producono effetti sproporzionati per l’intera collettività. E questo, chiosa la lettera aperta, in considerazione del fatto che «la bilancia deve pendere dalla parte della comunità, della cultura e dell’economia locale».