Biasca

Casa Cavalier Pellanda, più spazio per la cultura

Prevista la costruzione di un nuovo edificio con superfici espositive e una sala eventi-conferenze al posto delle proprietà ex Rossetti ed ex Benzoni che saranno demolite
Le due case fatiscenti (a sinistra) verranno demolite per far posto al centro culturale. (Foto Studio d’Architettura Ivano Gianola)
Spartaco De Bernardi
20.03.2019 06:00

La cultura dev’essere vista come un possibile traino per altri settori tra i quali vi è sicuramente quello del turismo, ma anche quello architettonico e musicale. Partendo da questa riflessione il Municipio di Biasca intende creare un centro culturale nel cuore del borgo. Come? Sistemando due proprietà che si affacciano sulla corte di Casa Cavalier Pellanda, uno dei comparti più sensibili e di pregio sotto l’aspetto urbanistico e architettonico del Comune. Si tratta delle case ex Rossetti ed ex Benzoni. Per la sistemazione di quest’ultima il Consiglio comunale aveva già approvato nel 2015 un credito di mezzo milione di franchi, di modo che l’investimento supplementare per la creazione del centro culturale ammonta a 1,58 milioni. Investimento supplementare che, insieme al credito già stanziato, servirà a costruire un nuovo edificio al posto delle malandate proprietà ex Rossetti ed ex Benzoni. Detto che il Piano regolatore consente tanto la ristrutturazione, quanto la demolizione e la ricostruzione degli edifici situati nel comparto di Casa Cavalier Pellanda, il Municipio annota che «determinante per la scelta è stata la necessità di poter ottenere una sala eventi-conferenze dalle dimensioni adeguate da affiancare alla struttura di Casa Cavalier Pellanda. Questa esigenza ha di fatto condizionato ed orientato le varie decisioni, la più importante quella di procedere con la demolizione dell’edificato». E ciò anche e soprattutto in considerazione dello stato di degrado dell’insieme della struttura, della disposizione interna dei muri e delle differenti quote delle solette che avrebbero determinato difficoltà tecniche e costi supplementari non indifferenti. Quella della demolizione e della ricostruzione ex novo del centro culturale appare dunque come una scelta obbligata sotto tutti i punti di vista, non da ultimo quello di «porre fine ad una situazione non più sostenibile e di imbarazzo ogni volta che si entra nella corte di Casa Cavalier Pellanda» annota l’Esecutivo comunale guidato dal sindaco Loris Galbusera. Ecco che allora per affrontare il delicato progetto il Municipio ha scelto l’architetto Ivano Gianola, di origini biaschesi e già progettista del Lac di Lugano, al quale ha affidato l’incarico di progettare il nuovo edificio. Va inoltre rammentato che per Casa Cavalier Pellanda è in corso la progettazione del completamento dell’impiantistica affidata a agli architetti Matteo Devittori e Fabio Reinhart, il quale ne aveva curato la ristrutturazione insieme al collega Bruno Reichlin.

La realizzazione del centro culturale nel comparto delle case ex Benzoni ed ex Rossetti, spiega ancora il Municipio, dovrà avvenire, prima del citato intervento per il completamento dell’impiantistica che comporterà la chiusura al pubblico di Casa Cavalier Pellanda.

Concerti ed eventi

Fulcro delle attività culturali del Comune, Casa Cavalier Pellanda ha una struttura che pone dei problemi difficilmente risolvibili in maniera adeguata ad esempio per quanto attiene all’accessibilità da parte dei disabili e all’acustica della sala dove vengono proposti i concerti. Da qui la decisione di realizzare il centro culturale «composto da una sala ricettiva al pian terreno, che potrà garantire agli spazi espositivi di Casa Cavalier Pellanda e alla sua corte delle strutture adeguate, e una sala eventi-conferenze controllata acusticamente dove sarà pure possibile organizzare dei concerti, collegata al pian terreno con un ascensore» si legge nel messaggio con la richiesta del credito che il Municipio ha approvato la scorsa settimana. Messaggio nel quale si spiega anche che la sala eventi-conferenze «offrirà ottime condizioni di base dal punto di vista dell’acustica architettonica per i tipi di utilizzo previsti, con il focus principale su eventi dove prevale il parlato, ma anche su eventi musicali. Allo scopo di creare condizioni ideali anche per concerti di musica classica di solisti e di piccoli complessi verrà progettata una variabilità acustica integrata nel progetto architettonico».

Di principio l’intervento non potrà beneficiare di alcun sussidio, ma il Municipio si sta comunque adoperando nel richiedere eventuali contributi ad enti pubblici e privati. Se vi fossero delle risposte positive, i contributi andranno a degrado della spesa. Per finanziare quest’importante progetto, l’Esecutivo è altresì intenzionato a prelevare una quota parte del Fondo per le energie rinnovabili in giacenza presso il Comune. Prelievo che corrisponderà a 219.000 franchi preventivati per l’impianto di riscaldamento, ventilazione e clima.