Beni culturali

Casa Solatia a Lugano: prestigio rovinato o interventi reversibili?

In ottica tutela l'edificio degli architetti Tami è sotto la lente: per il Municipio i lavori intercorsi negli anni ne hanno ridotto notevolmente il valore storico, per il Consiglio comunale si può invece tornare indietro: «Ed è urgente farlo»
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
04.09.2025 06:00

Il Consiglio comunale di Lugano ha dato mandato al Municipio, entro un anno, di rivalutare alcuni edifici per eventualmente proporne una tutela quale bene culturale che finora è stata esclusa. Fra di essi vi è casa Solatia, nota anche come casa Fischer Marcionelli. Ecco perché.

«Struttura uniformata»

A realizzare casa Solatia su un’altra che sovrasta la città di Lugano, a monte di via Nassa, alla fine degli anni Quaranta furono gli architetti Rino e Carlo Tami, fra i più celebrati professionisti ticinesi del Novecento. Casa Solatia è un edificio multipiano che ospita un appartamento per piano caratterizzato da una struttura in calcestruzzo armato e tamponamenti in mattoni silico-calcarei a vista.

«Questo condominio - annota il Municipio - riveste una certa importanza nell’iter professionale degli architetti Tami, poiché è uno dei primi incarichi per l’edificazione di abitazioni plurifamiliari a Lugano ottenuti nel secondo dopoguerra, produzione che si colloca nella fase matura della loro attività». L’edificio non è però considerato degno di tutela. «Lo stato di conservazione è buono ma la sostanza storica originale è stata trasformata da importanti rimaneggiamenti e da ampliamenti. Il carattere originario del condominio è stato anche modificato dal ritinteggio bianco che uniforma la struttura e l’involucro; mentre i parapetti in tubolare metallico tinteggiati in turchese attestano un’interpretazione della modernità pregiudizievole». In altre parole: «Lavori di ristrutturazione e ampliamento hanno ridotto notevolmente il pregio storico della palazzina».

«Niente di compromesso»

Tutto ciò non è però ineluttabile, a mente del Consiglio comunale: «Fatta salva l’aggiunta di un attico e la chiusura di una scala (prima aperta), le caratteristiche volumetriche attuali non sono diverse da quelle originali, e la materialità dei prospetti e gli elementi di dettaglio sono stati preservati. Trattandosi di interventi reversibili e che non hanno finora compromesso la sostanza originale dell’opera, ed essendo l’edificio una proprietà per piani, riteniamo che la tutela di questo edificio sia più che mai urgente e necessaria».

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