Caso Bruschetti, le domande e i prossimi passi

Ha scosso la politica massagnese, la notizia arrivata nella serata di giovedì che il sindaco Giovanni Bruschetti è coinvolto in un procedimento penale. Notizia diramata dal sindaco stesso in una nota stampa, in cui ha anche affermato di essersi autosospeso. Le ipotesi di reato avanzate dal sostituto procuratore generale Andrea Maria Balerna, titolare dall’incarto, sono quelle di truffa, amministrazione infedele e infedeltà nella gestione pubblica aggravata. La fattispecie, secondo quanto riferito dal sindaco, riguarderebbe l’acquisto di due dipinti. Uno regalato dal Comune a un funzionario che ha da poco lasciato dopo anni di collaborazione, un altro acquistato dal sindaco per se stesso. Bruschetti sarebbe accusato, in sostanza, di aver «caricato» 400 franchi sul prezzo d’acquisto del quadro donato (pagato 3.500 franchi) per ottenere uno sconto equivalente su quello comperato per sé. Il sindaco si è dichiarato «assolutamente tranquillo». Riguardo all’inchiesta, in giornata non sono emerse particolari novità ma permangono alcune domande in relazione all’apparente sproporzione fra i reati prospettati e i fatti noti finora. Ad esempio: la truffa richiede una persona truffata: chi sarebbe in questo caso? E perché l’infedeltà nella gestione pubblica (che scatta quando un membro dell’autorità, per procacciarsi un indebito profitto, reca danno in un negozio giuridico agli interessi pubblici che doveva salvaguardare) è nella forma aggravata?
Cosa potrebbe succedere
Il Municipio, orfano di Bruschetti, ha fatto quadrato e oggi non ha rilasciato dichiarazioni oltre a quelle affidate a un comunicato redatto in poche ore sempre giovedì sera, in cui si precisava che la fattispecie riguarda solo il sindaco e che la piena operatività del Comune e dell’organo esecutivo sono garantite. Comunicato inviato dal vicesindaco Fabio Nicoli - che l’ha sottoscritto assieme al segretario comunale Christian Barelli - e condiviso dagli altri municipali. Il Municipio si riunirà lunedì e in quell’occasione cercherà di capire come muoversi e cosa aspettarsi. Il concetto di autosospensione non esiste nella Legge organica comunale (LOC), quindi se il sindaco Bruschetti dovesse per ipotesi cambiare idea e decidere di presenziare alle sedute nulla gli impedirebbe di farlo. Per contro - è l’articolo 200 - «l’autorità giudiziaria notifica al Consiglio di Stato, al più presto ma al massimo entro tre mesi dall’apertura dell’istruzione, l’esistenza di un procedimento penale a carico di un membro del Municipio quando l’interessato è perseguito per crimini o delitti contrari alla dignità della carica». I presunti reati patrimoniali rientrano in questa categoria. Il Consiglio di Stato poi può (non è obbligato) ordinare la sospensione dalla carica: non si tratta di una misura disciplinare bensì a tutela dell’istituzione. In caso una sospensione venga effettivamente pronunciata, verrebbe chiamato un municipale supplente estratto a sorteggio fra quelli che rappresentano il gruppo. In questo caso: o Carlo Ferrari o Sladan Ranic.