Ticino

Casse malati alle urne, la variabile del PLR

I liberali radicali guardano con interesse al controprogetto del Centro sull’iniziativa della Lega - Matteo Quadranti: «C’è apertura al compromesso, ne discuteremo la prossima settimana in gruppo» - Intanto, il Consiglio di Stato ha chiesto alla Gestione di poter essere nuovamente sentito in audizione
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
29.04.2025 22:15

Più vie restano aperte sulle iniziative popolari – una della Lega e una del PS – che mirano a contenere la fattura dei premi di cassa malati per i cittadini e che con ogni probabilità andranno al voto popolare in settembre. Nelle scorse settimane, infatti, il Centro ha presentato il suo controprogetto al testo di via Monte Boglia, prevedendo in estrema sintesi di dimezzarne gli effetti in termini di mancate entrate per lo Stato: da circa 100 a 50 milioni di franchi. Ciò, aumentando in maniera più limitata le soglie deducibili fiscalmente: da 5.200 franchi all’anno a 7.000 per i single (la Lega propone 9.000); da 10.500 a 14.000 per una famiglia (la Lega propone 18.000). A questo, il Centro ha poi aggiunto un’ulteriore deduzione di 3.000 franchi per ogni figlio maggiorenne (fino ai 26 anni). Un controprogetto di compromesso che ora, a un paio di settimane di distanza dalla presentazione, viene guardato con un certo interesse anche dal PLR.

Una prima apertura

Questa mattina, la Commissione gestione e finanze è tornata a discutere delle iniziative e, come ci spiega il presidente dell’organo parlamentare Fabrizio Sirica (PS), «siamo entrati nel merito del controprogetto presentato dal Centro». Una prima «entrata in materia» a cui seguiranno gli approfondimenti del caso: «I gruppi prenderanno posizione nelle prossime settimane».

Tra questi, come detto, c’è particolare interesse per la posizione che sarà presa dai liberali radicali. Già, perché se da una parte PS e Lega sembrano intenzionati a «tirare dritto», ognuno con la propria iniziativa popolare, al centro dello scacchiere politico i giochi non sono ancora conclusi. Il Centro, va detto, con il suo controprogetto non può farcela da solo: per avere qualche chance nell’aula del Gran Consiglio avrà per forza di cose bisogno del sostegno di altri partiti. Anche perché, va sottolineato, senza una maggioranza del plenum il controprogetto non andrebbe nemmeno al voto popolare.

Un sostegno che potrebbe arrivare (ma il condizionale è d’obbligo) da parte del PLR, che come detto non esclude di trovare a sua volta un compromesso. «Il controprogetto del Centro non è altro che l’iniziativa che Alessandro Speziali presentò nel 2019 (ndr. con cui il partito chiese di allineare le deduzioni all’evoluzione dei premi medi di riferimento), a cui si aggiunge una deduzione per i figli maggiorenni», spiega da noi raggiunto il capogruppo del PLR, Matteo Quadranti. «Alla luce di ciò, e visto che sicuramente come PLR andremo a bocciare l’iniziativa del PS, da parte nostra c’è apertura a lavorare sul tema delle deduzioni fiscali per i premi di cassa malati». Ossia, detto altrimenti, a lavorare sul testo della Lega e sul controprogetto del Centro. «In che modo – prosegue Quadranti – è ancora da stabilire, ma ne discuteremo in gruppo la prossima settimana». Ad ogni modo, l’idea dei liberali radicali è quella di fare sì qualcosa per contenere la fattura ai cittadini, ma al contempo evitare anche lo scenario di un mancato introito per lo Stato troppo importante. Tutto ciò, chiosa Quadranti, con una premessa importante: «Per noi il tema del contenimento dei costi (ndr. dunque agire sulla spesa sanitaria e non solo tramite deduzioni) resta la priorità».

Ad ogni modo, se qualcosa si muoverà in questa direzione al centro dello scacchiere politico lo sapremo solo fra qualche settimana.

Il tempo stringe

Anche se, va infine rilevato, il tempo comincia a stringere. Martedì prossimo, il tema sarà di nuovo al centro dell’agenda della Commissione gestione e finanze. Come confermatoci da Sirica, il Consiglio di Stato ha infatti chiesto all’organo parlamentare di poter essere nuovamente sentito in merito alle due iniziative popolari. Con ogni probabilità, il Governo tornerà dunque a sensibilizzare i deputati sull’importante impatto sulle finanze cantonale (già in difficoltà) qualora una o entrambe le iniziative venissero accolte dal popolo.

Sul piano delle tempistiche, l’intenzione della Commissione è sempre quella di andare in aula a giugno per permettere la votazione alle urne popolari nel mese di settembre. I rapporti commissionali, dunque, andranno firmati entro la fine di maggio.

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