Ticino

Casse malati, dal Centro un’apertura e dalla Lega un secco «no»

La cosiddetta «terza via» dei liberali radicali fa breccia nell’area moderata - Il capogruppo Agustoni: «Contributo costruttivo» - Il coordinatore Piccaluga: «La proposta è troppo distante dalla nostra» - I tempi sono stretti

Chiusura totale da un lato, apertura alla discussione dall’altro. Sulla cosiddetta «terza via» del PLR sulle casse malati, la Lega fa blocco, mentre il Centro intravvede degli elementi positivi. Insomma, l’accoglienza riservata dagli altri partiti al controprogetto liberale radicale – che riprende alcuni elementi sia della proposta centrista, sia di quella leghista – non fa l’unanimità.

I tre pilastri

Negli scorsi giorni, il PLR aveva condiviso con gli altri schieramenti la sua proposta, in modo da avviare una discussione politica. Oggi, in Commissione della Gestione (in trasferta extra muros a Locarno) il progetto è stato presentato ai deputati, anche se non ci si è spinti troppo in là con le discussioni.

Essenzialmente, l’idea dei liberali radicali poggia su tre pilastri: indicizzare le deduzioni in base agli aumenti del premio medio di riferimento e non più al rincaro registrato sul piano nazionale, il quale è sicuramente inferiore, visto l’importante aumento dei costi della salute; introdurre l’obbligo di allegare la documentazione dei premi effettivamente pagati al momento della dichiarazione fiscale, «assicurando che le deduzioni siano applicate in modo corretto, proporzionato e verificabile»; aumentare la deduzione del premio per i figli maggiorenni dagli attuali 1.200 franchi a 3.000 franchi (come proposto dal Centro). A regime, dopo svariati anni e con un sistema progressivo, il costo stimato della proposta dovrebbe essere di circa 100 milioni di franchi di mancati introiti per Cantone e Comuni.

A conti fatti, sul tavolo della politica ci sono quattro progetti differenti sul tema delle casse malati: l’iniziativa del PS, che costerebbe al Cantone circa 300 milioni di franchi (in maggiori sussidi), quella della Lega di circa 100 milioni (in maggiori deduzioni fiscali e quindi in minori entrate per lo Stato) e il controprogetto del Centro (simile alla proposta di via Monte Boglia ma dal costo dimezzato). E, infine, il controprogetto targato PLR.

Firme entro il 27 maggio

Il partito socialista, come già annunciato nelle scorse settimane, nonostante le altre «offerte» giunte sullo stesso tema, intende tirare dritto e portare i cittadini al voto. Discorso pressoché identico per quanto riguarda la Lega: «La proposta del PLR non ci piace», dice a questo proposito un telegrafico Daniele Piccaluga. «Si distanzia troppo dalla nostra iniziativa. Siamo consapevoli che attualmente qualla liberale-radicale è solo una bozza, ma se i contenuti verranno mantenuti andremo avanti per la nostra strada». Il coordinatore del movimento, dunque, boccia senza troppi giri di parole l’ultima idea giunta sul tavolo. Fra i partiti maggiori, resta dunque solamente il Centro, il quale come detto ha mostrato una certa apertura al dialogo con il PLR. «Il fatto che abbiano ripreso una parte del nostro controprogetto (ndr. quella relativa ai premi per i figli maggiorenni) è sicuramente molto positivo», sottolinea il capogruppo Maurizio Agustoni. Detto ciò, aggiunge, sulla proposta di adeguare le deduzioni fiscali all’evoluzione dei premi «ci sarà un nodo giuridico da sciogliere, poiché a suo tempo (ndr. un’iniziativa simile venne inoltrata dal PLR nel 2019 e venne quindi in parte già discussa dalla Gestione), ci era stato detto che l’importo della deduzione dovrebbe essere indicato in modo esplicito». Ad ogni modo, «è una variante che avevamo valutato anche noi come sottocommissione, quindi concettualmente non è un’idea che ci trova contrari. Anzi, è una proposta che prendiamo con interesse ed è un contributo costruttivo: è sempre meglio avere più proposte sul tavolo».

A questo punto, resta da capire se - nel poco tempo a disposizione - Centro e PLR riusciranno a trovare la quadratura del cerchio. Dove porre il tetto massimo della deduzione? Oppure, occorre partire dalle soglie attuali o prevedere sin da subito una deduzione più importante? Tutti nodi che i due partiti saranno chiamati a sciogliere entro una o due settimane al massimo. L’intenzione della Commissione, ribadita più volte, è infatti quella di firmare il rapporto entro il 27 maggio, data limite per riuscire ad andare in aula a giugno per poi svolgere la votazione popolare in settembre.

Insomma, l’intesa tra Centro e PLR a questo punto è fondamentale per capire se alle urne arriverà anche un controprogetto oppure se i cittadini si esprimeranno solo sulle due iniziative popolari di PS e Lega.

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