Castione, la cava contro un muro

Granitico no dei confinanti all'eventualità di riprendere l'attività estrattiva - La ditta Ongaro tranquillizza: "Meno rumore che un tagliaerba"
Il marmo bianco castionese è pregiatissimo, richiesto da mezza Europa.
Alan Del Don
02.02.2018 05:15

CASTIONE - È un no «granitico», che pare difficilmente scalfibile anche per degli esperti del settore, quello espresso mercoledì sera dagli abitanti di Castione. Il pollice verso è rivolto alla riapertura temporanea (per 6 mesi e 700 metri cubi di pregiato marmo bianco) dell'ex cava Antonini, situata a sud del paese, da parte della ditta Ongaro & Co. SA di Cresciano. Nella zona dagli anni Novanta è sorta una ventina di abitazioni e i confinanti non vogliono convivere, seppur solo per un periodo limitato, con i classici disagi provocati dall'attività d'estrazione (polveri fini, rumori, transito di mezzi pesanti, eccetera). Tant'è che attraverso l'avvocato Filippo Gianoni, come riferito negli scorsi mesi dal CdT, hanno inoltrato una maxiopposizione contro il rilascio della licenza edilizia corredata da 19 firme e sostenuta dall'Associazione per il miglioramento ambientale del quartiere (AMICA). L'incarto è pertanto attualmente fermo in qualche cassetto dei preposti uffici cantonali e poi tornerà sul tavolo del Municipio per la concessione o meno del permesso. È stato invece respinto il ricorso interposto al Consiglio di Stato da un'azienda concorrente.

Pietra pregiata molto richiesta

Il marmo bianco castionese negli scorsi mesi è stato persino richiesto da una celebrità dell'architettura mondiale, il britannico David Chipperfield, per l'ampliamento del museo di arte contemporanea Kunsthaus di Zurigo. Si tratta, per capirci, del Cristiano Ronaldo dell'architettura. Mica il Gigi di Viganello.

I dettagli a pagina 14 del Corriere del Ticino in edicola oggi.