Lugano

C'è chi rimpiange il semaforo, ma «il problema è il piano viario»

Da quando è stato smantellato davanti al Municipio, la percezione di molti è che il traffico in centro sia aumentato anche fuori dagli orari di punta – La Città sta effettuando un monitoraggio – Karin Valenzano Rossi: «Il PVP non regge più, va ripensato»
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
29.07.2025 06:00

C’è chi non vedeva l’ora che sparisse e chi lo rimpiange ora che non c’è più. Nostalgia del semaforo provvisorio in Riva Vela, anche se di provvisorio c’è stato ben poco dato che ha fatto il suo lavoro per due legislature. La percezione di molti (a tal proposito è pendente un’interrogazione di Avanti con Ticino&Lavoro, vedi box a lato), però, è che da quando l’impianto è stato smantellato a inizio dello scorso ottobre dal lungolago, davanti a Palazzo Civico – per la felicità del sindaco Michele Foletti –, la situazione viaria in centro a Lugano sia nettamente peggiorata. Partendo dal presupposto che i risvolti negativi sono più evidenti quando in città c’è un importante afflusso di turisti, come nei mesi estivi, è altrettanto evidente che il traffico viene rallentato se non c’è un impianto che regola l’attraversamento degli stessi sulle strisce pedonali.

Il risultato è il blocco quasi totale (anche fuori dagli orari di punta) delle principali vie del centro cittadino, già normalmente sotto pressione, come corso Elvezia, viale Cattaneo, via Balestra, via Canonica, via Lucchini e corso Pestalozzi, solo per citarne alcune. Paradossalmente, per imboccare l’autostrada a Lugano Sud o raggiungere Paradiso è diventata più scorrevole via San Gottardo. A tal proposito, la Città di Lugano sta effettuando un monitoraggio per avere sottomano dei dati scientifici e capire se effettivamente la scorrevolezza del traffico sul lungolago sia cambiata da quando è stato tolto il semaforo e in che modo. Puntare il dito contro quel passaggio pedonale davanti Palazzo Civico quando si parla di traffico a Lugano, però, sarebbe riduttivo. La verità, e lo ribadisce la capodicastero Sicurezza e Spazi urbani Karin Valenzano Rossi, è che il piano viario (PVP) andrebbe totalmente ripensato, perché non regge più.

Frena e accelera

«Il problema del congestionamento non è l’aver tolto il semaforo, anche se è vero che in alcuni momenti la fluidità è in difficoltà perché i pedoni che attraversano creano un’interruzione aggiuntiva. Il problema è il carico eccessivo di traffico a Lugano e la coesistenza con interessi divergenti. Da tenere presente che ci sono dei cantieri, tra cui quello in stazione che crea un travaso di macchine verso il centro. È tutto a incastro», precisa la municipale. Quel semaforo, a mente di Valenzano Rossi, è «giusto che sia stato tolto perché ci sono già due passaggi pedonali a pochi metri, sia prima (incrocio con via alla Posta) sia dopo (all’altezza dell’hotel Walter), il sottopasso e i semafori (con quello di piazza Castello) che dosano il flusso di veicoli. Si sarebbe quindi dovuto semplicemente togliere sia il semaforo sia il passaggio pedonale; l‘attuale soluzione è frutto di un compromesso con chi voleva maggiore permeabilità davanti al Municipio. Sistemeremo comunque il sottopassaggio e vedremo gli sviluppi». Nello specifico, la capodicastero non entra nel merito per via dell’atto politico pendente in Municipio, ma a titolo personale sottolinea che «tra la situazione dei cantieri in generale e l’aumento del traffico, il piano viario di Lugano va ripensato perché è evidente che non regge più. C’è un oggettivo problema, basta guardare i numerosi comparti cittadini che sono sotto pressione per via del traffico parassitario». Per l’ingegnere del traffico Mauro Ferella Falda, il traffico su quel tratto non è cambiato, così come il numero di pedoni, piuttosto è «la modalità di attraversamento a mutare. È normale, quindi, che possono verificarsi situazioni dove il traffico viene ripetutamente bloccato. Piuttosto, bisogna analizzare un altro aspetto: forse ci metto più tempo a percorrere il tratto tra piazza Castello e il passaggio pedonale in Riva Vela, ma dopo quel tratto scorre meglio la viabilità? Bisognerebbe effettuare una valutazione globale del tempo di percorrenza».

"Importanti disagi alla viabilità urbana"

È da quando il Municipio, nel 2016, decise di installare a titolo sperimentale un passaggio pedonale semaforico che piovono atti politici sul tavolo di Palazzo Civico. Dopo le tre interrogazioni del Centro (che chiedeva di toglierlo), lo scorso maggio è toccato al gruppo Avanti con Ticino&Lavoro (primo firmatario Michele Codella), ma questa volta per lamentare «importanti disagi alla viabilità urbana». L’eliminazione del semaforo avrebbe infatti creato «situazioni di blocco pressoché continuo, con ripercussioni su numerose linee del trasporto pubblico, colonne che si estendono fino al Congressi e una perdita di funzionalità dell’intero asse viario». 

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