C'è chi voleva demolirlo, ma il Palapenz sta rinascendo

Chi si ricorda com’era il Palapenz prima che chiudesse per lavori? Ad oggi, la risposta è «un po’ tutti». In fondo la struttura è restata agibile fino a metà 2023, malgrado il cantiere in corso. Tra qualche mese, però, i ricordi potrebbero iniziare a sbiadire, perché chi entrerà nell’edificio si troverà attorno spazi totalmente rinnovati, dettagli moderni, nuovi colori e maggiore funzionalità.
Ne sappiamo qualcosa perché abbiamo fatto «una passeggiata» nel Palapenz sotto i ferri e, malgrado i macchinari, gli operai e in generale le opere in corso, l’impressione è di introdursi in un luogo diverso e nuovo.
Solo il tempo potrà confermarci se abbiamo ragione, ma la sensazione è che tutti i limiti logistici del passato saranno presto un ricordo. Addio, ad esempio, a parquet rovinati o «spifferi», che solo chi ha praticato sport nella struttura conosce. Ma addio anche a problemi strutturali che in passato hanno perfino portato a ventilare la possibilità della demolizione. «Presto riconsegneremo alla popolazione un palazzetto non solo per lo sport, ma per eventi di ogni tipo, una location che nel Mendrisiotto resta unica», sottolinea il municipale Davide Lurati, che con il responsabile dell’Ufficio tecnico di Chiasso, Rudy Cereghetti, e l’architetto, Eugenio Ronchetti, ci ha fatto visitare la struttura.
La data da segnare in agenda è la fine di aprile. Per quel momento è infatti prevista la riconsegna completa del Palapenz e le società potranno, da subito, tornare ad utilizzarlo secondo il calendario già in vigore in passato. Scriviamo «riconsegna completa» perché in parte la struttura è già in uso. La sala B, ci viene spiegato e constatiamo con i nostri occhi, quella con i viali per le bocce, ma che accoglie ad esempio anche un bar, è già sostanzialmente finita. «Mancano alcuni ritocchi, come di risanamento al fondo dei viali», ma la sala è nuovamente agibile da ottobre. «Ora ci concentriamo sulla sala B», parole di Cereghetti. Infatti, nella palestra le opere fervono. Alcune sono concluse, come i nuovi parapetti, le pareti foniche e la nuova parete divisoria che separa le due sale. Altri sono in corso. Su tutti il rinnovo del parquet. Del vecchio pavimento ormai ci sono poche tracce, l’area verde sotto uno dei due canestri («decorata» dagli operai con una scritta goliardica, ndr) è uno dei pochi ricordi del passato.
I lavori, ricordiamo, sono iniziati alla fine del 2021. Durante i primi due anni del cantiere sono state realizzate opere che non implicavano la chiusura delle sale, iniziando dal consolidamento strutturale, e proseguendo poi con le facciate. L’investimento per il rinnovo è di 5,5 milioni di franchi, a cui hanno contribuito anche i Comuni vicini, «a cui siamo molto riconoscenti», conclude Lurati.