«C'è sempre più traffico in città»

Chi più chi meno, ognuno di noi si sposta quotidianamente in automobile per recarsi al lavoro, per portare i figli a scuola, per andare a fare la spesa o per altri motivi. Ma siamo sempre noi che poi ci lamentiamo quando c’è qualche ingorgo, se un semaforo rimane sul verde troppo poco (o sul rosso più del dovuto) oppure se la vettura che ci precede viaggia meno del consentito creando così un po’ di coda. E sì che, nel distretto, il trasporto pubblico dal Duemila ha compiuto passi da gigante. Dovremmo seguire il consiglio di Seneca, il quale ripeteva spesso che «l’animo del saggio è come il mondo sulla luna: là c’è sempre il sereno». Pacifico lo è certamente Claudio Cattori (Il Centro), agricoltore giubiaschese, il quale ha inoltrato un’interrogazione al Municipio di Bellinzona dal titolo eloquente: «Traffico in aumento da anni, grandi pregiudizi per la popolazione che andrebbero gestiti dal Comune o aspettiamo il Cantone?».
Un tema sotto la lente
Il traffico. Sempre lui, verrebbe da dire. Soprattutto quello parassitario. È uno dei temi, infatti, che emerge con regolarità in occasione delle serate pubbliche che l’Esecutivo - dopo l’aggregazione - svolge nei tredici quartieri. Pensiamo in particolare alle lamentele degli abitanti di Monte Carasso, Sementina e Gudo, a mo’ d’esempio. Premessa: nella capitale e nei Comuni della cintura (Arbedo-Castione, Cadenazzo e Sant’Antonino, meno Lumino) la situazione è sì migliorata, ma in alcuni tratti della giornata (soprattutto la mattina, sul mezzogiorno e da metà pomeriggio) occorre armarsi di pazienza. Claudio Cattori va subito al nocciolo della questione: «Il nostro Comune merita maggior attenzione nella gestione del traffico veicolare ora soffocante per i cittadini. È evidente che nell’ultimo decennio, specie nelle ore di punta ma non solo, il traffico veicolare di transito sia aumentato al punto da rallentare il normale traffico interno del nostro Comune. Gli altri Comuni ticinesi urbani, più vicini al confine, conoscono da tempo questo traffico esterno legato soprattutto ai lavoratori frontalieri».
Le ore di punta
Secondo il consigliere comunale de Il Centro più veicoli significa una Turrita «meno attraente per imprese e turisti» e meno vivibile per la popolazione e i commerci che «per le loro esigenze di mobilità devono mettere in conto tempistiche lunghe se non addirittura rinunciarvi». Claudio Cattori si concentra in seguito sulle commissioni regionali dei trasporti che - riassumendo all’osso - si occupano in Ticino di pensare alla politica della mobilità per il comprensorio di competenza. «Purtroppo in questa pianificazione negli ultimi anni qualche valutazione sullo sviluppo del traffico non si è concretizzata. L’impressione di tutti è che nel valutare l’aumento del traffico veicolare qualche consulente non ha compiutamente analizzato questo aspetto ed ora le uniche misure certe che potrebbero influire sono l’entrata in servizio nel 2024 del semisvincolo, che sgraverà il traffico mattutino e serale, da Camorino alla città, e l’apertura della nuova fermata in piazza Indipendenza alla fine di questo decennio, cioè fra duemila giornate (di colonne. Ciò unicamente se queste misure avranno un’influenza diretta sulle attuali colonne. Si è sempre affermato che la gestione della mobilità deve considerare tutti i vettori. Forse si è posto molto l’accento sul traffico lento e sul costoso trasporto pubblico che ci assicurano una parte della mobilità, ma non tutta».
«Organizzarsi meglio»
Arriviamo, infine, alle domande. Claudio Cattori chiede al Municipio se la situazione attuale può ancora essere «tranquillamente sopportata» dai cittadini oppure se non è indispensabile pensare a delle misure immediate e a corto termine in attesa, come detto in precedenza, del semisvincolo autostradale di Bellinzona, indubbiamente l’opera principale. Il consigliere comunale ipotizza a questo proposito «una possibile riorganizzazione delle fasce orarie d’impiego dei veicoli dei servizi della Città» e/o un coordinamento migliore con i grandi generatori di traffico. Infine domanda all’Esecutivo di illustrare le misure previste dai programmi di agglomerato.