Energia

Cent’anni di elettricità al Ritom

Il 1. luglio 1920 vennero messe in funzione le turbine della centrale leventinese - Fu il primo impianto idroelettrico di proprietà delle FFS ad entrare in esercizio - Tra qualche anno verrà sostituito grazie al progetto da 250 milioni in corso
©CdT/Archivio
Red. Bellinzona
01.07.2020 13:43

È un giorno speciale alla centrale idroelettrica del Ritom, che raggiunge oggi i 100 anni di esistenza. Era infatti il 1. luglio del 1920 quando le turbine vennero messe in servizio e iniziarono a fornire energia di trazione alla linea ferroviaria del San Gottardo, ricorda un comunicato odierno delle FFS. «In questi 100 anni la centrale ha fatto muovere alcune decine di milioni di treni in modo ecologico, grazie all’energia idroelettrica prodotta» sottolinea l’azienda. Ma facciamo un passo indietro. Correva l’anno 1916 e l’allora Divisione Generale delle Ferrovie Federali decise di elettrificare la linea del San Gottardo, tra Erstfeld e Bellinzona: lo scoppio della Prima guerra mondiale aveva infatti portato alla penuria di carbone prussiano, a quei tempi il «carburante» dei treni a vapore che circolavano in Svizzera. A portare le FFS a propendere per l’energia elettrica in sostituzione del carbone fu l’accresciuta conoscenza nella tecnologia della trazione elettrica sviluppatasi proprio in quegli anni. Per l’alimentazione della linea le FFS decisero di realizzare due centrali idroelettriche proprie, una a nord del portale del traforo del San Gottardo, ad Amsteg, e l’altra a sud, a Piotta appunto.

La diga e le altre opere
In Ticino si decise di sfruttare le acque del lago naturale del Ritom. Il relativo impianto venne costruito in tre anni, tra il 1917 e il 1920. In contemporanea si realizzò una diga, lunga 170 metri e alta 10,5, per aumentare la capienza del lago, poi ulteriormente aumentata negli anni Cinquanta. A valle, quindi a Piotta, si costruì inoltre l’imponente centrale, un edificio che ben racconta l’architettura industriale di quegli anni. Quello del Ritom è un tipico impianto ad alta pressione, che sfrutta il dislivello di 850 metri tra il lago e la centrale per produrre energia. Il primo luglio del 1920 si accesero le macchine, momento che segnò l’inizio dell’elettrificazione della ferrovia: quella del Ritom fu infatti la prima centrale idroelettrica di proprietà delle FFS ad entrare in esercizio. In questi 100 anni la centrale ha fatto muovere alcune decine di milioni di treni in modo ecologico, risparmiando quasi 100 mio di tonnellate di CO2.

Verso il pensionamento
Tra qualche anno la centrale del Ritom andrà «in pensione». Verrà infatti sostituita dalla nuova centrale che sta sorgendo al suo fianco e realizzata dalla Ritom SA (società costituita al 75% dalle FFS e per il restante 25% dal Cantone Ticino). La futura centrale idroelettrica» è il principale progetto energetico degli ultimi 50 anni in Ticino e uno dei più importanti investimenti delle FFS a sud delle Alpi - commentano le Ferrovie - Rappresenta inoltre un rilevante avanzamento per la strategia energetica delle FFS e del Cantone Ticino e un importante passo avanti per la sostenibilità e per la politica energetica della Confederazione: un investimento ragguardevole, circa 250 milioni di franchi, che consentirà ai partner coinvolti di far fronte alle esigenze energetiche future di cittadini, aziende e viaggiatori, nel rispetto dell’ambiente». Il futuro impianto del Ritom avrà due turbine da 60 MW di potenza l’una: una accoppiata a un generatore da 16,7 Hz per l’approvvigionamento della rete ferroviaria di FFS e un’altra accoppiata a un generatore da 50 Hz per l’approvvigionamento della rete cantonale di AET. Un convertitore di frequenza permetterà di collegare le due reti, garantendo la massima flessibilità d’esercizio. L’impianto sarà infine dotato di una pompa da 60 MW, che consentirà di ottimizzare l’accumulazione di acqua nel Lago Ritom e nel bacino di Airolo di AET.

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