Cerutti il democentrista: «Pronto a rimettermi in gioco»

Il matrimonio, va da sè, ancora non è stato celebrato. Ma il primo appuntamento è andato bene. Il flirt, insomma, sembra poter evolvere in maniera piuttosto positiva. Anche perché, al termine della cena e dopo aver bevuto il caffè, i commensali hanno deciso di incontrarsi nuovamente. E, soprattutto, la dichiarazione d’affetto c’è stata. Non parliamo di una storia d’amore in senso stretto, ma di una possibile unione d’intenti. Il municipale di Mendrisio Massimo Cerutti – eletto nel 2021 tra le fila del PLR, partito dal quale ha deciso di «divorziare» – ha intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni comunali. E vorrà farlo con la casacca dell’UDC. «Ho comunicato al vicepresidente cantonale e presidente della Sezione UDC di Mendrisio, Pierluigi Pasi, la mia disponibilità» spiega in una nota stampa inviata questa mattina. Di più: «Ho deciso di intraprendere questo passo mosso dal desiderio di poter continuare con entusiasmo, passione, determinazione e impegno a favore di tutta la popolazione di Mendrisio e dei suoi quartieri, lavoro iniziato con la mia elezione nel 2021». Da noi raggiunto per un ulteriore commento alla sua scelta Cerutti aggiunge: «Per ora la mia è un’esternazione di disponibilità, ma sento di avere motivazione ed entusiasmo e sono pronto a rimettermi in gioco. Il desiderio è quindi di cercare di confermare la mia poltrona in Municipio». Una poltrona, aggiungiamo allargando lo sguardo a tutte le formazioni politiche, che potrebbe fare gola a molti.
«Disponibilità che ci rallegra»
Che cosa volesse fare Cerutti, dopo la iniziale separazione dalla sezione cittadina del PLR, era sconosciuto ai più. Destino un po’ meno oscuro, invece, al momento dell’ufficializzazione delle liste per le Federali, quando l’imprenditore ha corso per l’UDC. Ora l’intenzione è quella di suggellare il rapporto anche alle Comunali.
Seduto dall’altra parte del tavolo, martedì, c’era come detto Pierluigi Pasi. La disponibilità da parte di Cerutti è chiara. La sezione dell’UDC, in tal senso, ha già preso una decisione? «Ovviamente non ancora. La sua disponibilità ci rallegra. Credo – ci spiega – che la sua decisione di mettersi a disposizione dell’UDC anche per le Comunali derivi pure dalla sua positiva esperienza alle recenti elezioni federali, con un risultato per lui, in termini di voti preferenziali, lusinghiero a Mendrisio».
La mente, a questo punto, non può non tornare a ciò che è successo all’interno dell’Esecutivo cittadino negli scorsi mesi, ovvero al fatto che a Cerutti sia stato, di fatto, levata la responsabilità del dicastero AIM. Una diatriba, ipotizziamo noi, che potrebbe aver influito sulla scelta di Cerutti. «Io non entro in queste discussioni né in queste dinamiche, che non sono mie – ci risponde Pasi –. Lascio, com’è ovvio, al PLR risolvere internamente i suoi problemi, che secondo me sono la vera causa di quanto accaduto. Dico questo perché a oggi, ancora nulla si sa dell’acquisizione effettiva delle reti elettriche dall’AIL, punto nodale delle critiche per il ritardo che gli sono state mosse».
Al tavolo delle discussioni
Barra a dritta, dunque, e sguardo rivolto alla prossima primavera. Avete già deciso se ripetere l’esperienza degli scorsi anni, ovvero presentare una lista per il Municipio con la Lega? Ne avete già discusso? «Non ancora – fa presente il presidente della locale sezione UDC –. Dopo le cantonali di aprile dissi che per noi le Comunali sarebbero state un tema solo a elezioni federali archiviate. È arrivato il momento, analizzeremo i relativi dati e ci muoveremo. Siamo propensi a discutere con la Lega e lo faremo, sull’onda delle recenti esperienze positive alle elezioni cantonali e federali». Sicuramente – precisa – si discuterà «anche con l’UDF», che si riunirà in assemblea il prossimo 30 novembre. Pasi estende comunque l’invito anche «a formazioni partitiche che intendessero valutare questa possibilità con noi, fissando i punti di convergenza e d’intesa che per l’UDC, partito di centro destra attento al ceto medio, sono irrinunciabili. In primis finanze comunali, razionalizzazione dell’amministrazione, pianificazione del territorio e attenzione per i quartieri. Ma le liste si fanno con i candidati, che sono persone con le loro caratteristiche e personalità. Nel decidere occorrerà quindi anche considerare l’alchimia all’interno delle alleanze, per permettere una corsa elettorale proficua ma anche serena».
Numeri da «podio»
I democentristi, infine, arrivano all’appuntamento primaverile di Mendrisio forti di un incoraggiante risultato ottenuto alle Federali. «Sono molto soddisfatto del chiaro sostegno che Mendrisio, con il Mendrisiotto intero, ha dato a Marco Chiesa per la corsa gli Stati e del risultato complessivo del voto per il Consiglio nazionale, che ha visto brillantemente riconfermato il presidente cantonale Piero Marchesi ed eletto Paolo Pamini – ammette Pierluigi Pasi –. Certo, i numeri di queste elezioni non si possono immediatamente tradurre sul piano comunale. Tuttavia, con il 16% complessivo delle preferenze delle liste al Nazionale, con un +6% rispetto al 2019, se si volesse considerare così il dato oggi l’UDC sarebbe il terzo partito in Città, dopo il PLR e il Centro». Il messaggio è chiaro.
Una lista unica? «C’è apertura»
A Mendrisio – come in altri Comuni – nella corsa all’Esecutivo Lega e UDC hanno fatto spesso gioco di squadra. Nella Città la si può quasi definire alleanza storica. Sarà così anche a primavera? «Noi abbiamo sempre dimostrato apertura per la lista dell’Esecutivo» ci spiega il municipale leghista Daniele Caverzasio. «Per fare gli accordi bisogna essere almeno in due, o in tre», sottolinea riferendosi anche all’UDF. Caverzasio lo ribadisce: «L’apertura c’è sempre. Uniti si vince, divisi si perde. Ma a fare la differenza, come sempre, saranno le persone». Caverzasio, dunque, sarà della partita? «Non ho ancora sciolto le riserve. Ne parleremo. Capendo anche come si svilupperanno le alleanze di destra».