Che cosa fare se erediti un'arma?

BELLINZONA - Ci possono essere occasioni in cui qualcuno si ritrova in casa delle armi senza averle espressamente volute. È il caso di un nostro lettore il quale, al decesso di un congiunto, ha in pratica ereditato alcuni fucili da caccia. Come comportarsi in simili situazioni, anche per evitare di infrangere qualche disposizione di legge? Eppoi, che cosa devono fare coloro che volessero disfarsi di un'arma, a fuoco o bianca, che non vogliono più tenersi in casa? Abbiamo girato alcune domande al sergente maggiore Paolo Degani, capo del Servizio armi, esplosivi e sicurezza della polizia cantonale.Qualche anno fa il Cantone aveva organizzato una giornata per la consegna spontanea di armi. Verrà riproposta? «Era stata organizzata, dall'allora Servizio autorizzazioni, oggi Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata, una giornata di riconsegna volontaria di armi all'ex arsenale a Bellinzona. Aveva avuto luogo il 21 novembre 2009 ed è stata l'unica giornata di questo genere. In seguito, in accordo con l'allora direttore del Dipartimento istituzioni Luigi Pedrazzini, si era deciso di preferire la possibilità di riconsegnare le armi con un ritiro direttamente al domicilio, in particolare per ragioni di sicurezza. Si è voluto così ridurre i rischi che potessero crearsi in situazioni di pericolo, legate in particolar modo al trasporto e ad una eventuale manipolazione errata dell'arma da fuoco da parte di persone poco pratiche, in presenza di altre persone. Per riconsegnare volontariamente delle armi, che verranno ritirate al domicilio, bisogna quindi annunciarsi al citato Servizio. È raggiungibile dalle 9 alle 11.45 e dalle 14 alle 16 al numero di telefono 091/ 814.73.31. La base legale è l'art. 31a della Legge federale sulle armi, gli accessori di armi e le munizioni (LArm)».