Che fine ha fatto il tesoretto delle Tre Valli?

La pietra rivierasca, i giovani hockeysti leventinesi, e il Polisport bleniese. Sono i tre ambiti che le rispettive valli hanno deciso di sostenere, con 200.000 franchi ciascuno, attingendo al «tesoretto» della Regione Tre Valli (RTV), che a fine 2007 ha concluso la propria missione nella promozione economica locale in contemporanea col pensionamento della vecchia Legge sugli investimenti nelle regioni di montagna, quella «LIM» che per un trentennio portò milioni (anche) ai tre distretti. Ne era appunto rimasto un patrimonio di poco superiore a 600.000 franchi che, inattivo per qualche anno, nel 2017 l’assemblea della RTV (che oggi rimane attiva come cappello per il servizio di cure a domicilio) aveva deciso di destinare a scopi di utilità pubblica. Lo ha fatto considerando che i fondi accumulati erano stati generati da aiuti cantonali e comunali versati per promuovere iniziative in ambito socio-economico. Venne così creato un Fondo di promovimento regionale.
Lo scopo
Lo scopo? «Permettere al nostro ente – scriveva il Consiglio direttivo della RTV nel 2017 – di sostenere Comuni, associazioni senza scopo di lucro e altri enti di pubblica utilità nella concretizzazione di iniziative a carattere per lo meno sovracomunale». Con questa impostazione si sottoponeva all’assemblea dei delegati comunali anche il relativo Regolamento e l’attribuzione di 500.000 franchi per il promovimento economico regionale (tramite un nuovo «Fondo di promovimento Regione Tre Valli»). Nel corso del 2018 erano state ipotizzate varie destinazioni tra cui il rimborso ai Comuni, il versamento ad un altro Fondo (quello dell’Ente regionale per lo sviluppo di Bellinzonese e Valli), il sostegno ad un unico progetto a livello regionale, l’acquisto e la ristrutturazione dell’ex Infocentro AlpTransit di Pollegio, il versamento alle tre Comunità di valle. La scelta finale era caduta su quest’ultima opzione, quindi con ridistribuzione delle riserve a favore dei tre distretti della regione: Leventina, Blenio e Riviera. A fine 2018, poi, l’assemblea aveva alzato a 600.000 franchi la somma totale da elargire.
Le trattative e qualche malumore
Le trattative con i rappresentanti dei tre distretti e con i potenziali beneficiari del fondo sono poi durate a lungo, e la questione si è trascinata per qualche anno. Ora i giochi sono fatti. Ed è notizia recente. Lo scorso 21 ottobre, infatti, l’assemblea straordinaria dell’Associazione dei Comuni di Blenio (Ascoble) ha approvato quasi unanimemente (50 i favorevoli, nessun contrario e 4 astenuti) di concedere al progetto per il rilancio del Polisport di Olivone i 200.000 spettanti al distretto. Si è così chiusa con ampio consenso la vicenda che in realtà ha suscitato qualche incomprensione e malumore, espressi pure nel corso della stessa assemblea. In particolare una rappresentante di Acquarossa ha criticato la modalità («a mezzo stampa e non con una presentazione come quella di questa sera») con cui il comitato aveva deciso di devolvere i 200.000 franchi al Polisport, nel Comune di Blenio. Pure da un delegato di Serravalle sono state espresse riserve: «Il progetto è interessante e va sostenuto ma deve avere seri fondamenti economici». «Tutto è stato fatto in buona fede», la risposta dei vertici di Ascoble. E alla fine il verdetto del voto è stato netto, così quei fondi andranno proprio a sostenere l’ampliamento del centro con l’inserimento di un campeggio, una piscina e un’area di svago (le autorità contano di avviare i lavori nel 2022).
Stadio HCAP, opzione caduta
La prima a raggiungere un accordo, forse quello più facile, era stata già nel 2018 la Comunità della Riviera, che l’anno seguente si sarebbe sciolta trasferendo i suoi compiti all’associazione «Via della Pietra» per la promozione della risorsa locale. La stessa ha quindi ricevuto 200.000 franchi. Per quanto riguarda la Leventina, dal resoconto 2019 della RTV emerge che in quell’anno si era riusciti «a concretizzare un accordo con la società che si occuperà della costruzione della nuova pista di ghiaccio ad Ambrì», ossia la Valascia Immobiliare SA. Ma non è andata a finire così, apprendiamo ora. Anche in considerazione di una condizione espressa già nel 2017 (quando era stato «escluso il sostegno di iniziative private a carattere commerciale, industriale o di servizio»), i 200.000 franchi non sono andati a favore della costruzione della Gottardo Arena bensì al Settore giovanile dell’Hockey Club Ambrì-Piotta. È quanto spiega al CdT il presidente della RTV Rinaldo Volpers, sottolineando che si è trattato di un contributo ritenuto interessante per il suo valore sociale e regionale.
