Lugano

Che la fortuna... tassista: il concorso è da rifare

Il Tribunale amministrativo cantonale ha accolto il ricorso inoltrato da tre tassisti, i quali avevano impugnato il concorso per l’assegnazione di una cinquantina di nuove licenze – Contestati il «diritto acquisito» ai vecchi detentori e l’esame scritto – La Città dovrà ora indire un nuovo bando
©Gabriele Putzu
Nico Nonella
08.10.2022 06:00

A Lugano il TRAM “blocca” i taxi. Ovviamente non parliamo del tram-treno, che idealmente nel 2029 collegherà più velocemente il basso Vedeggio, il Malcantone e il centro città. Parliamo invece dell’annosa questione della licenza per i tassisti luganesi, approdata per ben due volte davanti ai giudici, l’ultima volta lo scorso febbraio. E stando a nostre informazioni proprio in questi giorni il TRAM – il Tribunale amministrativo cantonale – ha accolto il ricorso inoltrato lo scorso febbraio da tre tassisti contro il bando di concorso indetto dalla Città per il rilascio di 45/50 autorizzazioni decennali di tipo A, ossia con diritto di sosta sull’area pubblica.

Due categorie

Questa intricata vicenda risale al 2015, quando l’Esecutivo cittadino aveva elaborato un’ordinanza che aboliva la licenza taxi di tipo B – che non prevede il diritto di sosta sull’area pubblica – e manteneva unicamente la «A».

Nel 2016 questa ordinanza era stato oggetto di un ricorso, respinto dal TRAM quattro anni più tardi. Il 15 marzo 2021 l’ordinanza aveva potuto infine entrare in vigore e il Comune aveva indetto il concorso per attribuire le nuove licenze. Tutto risolto? Non proprio: tre tassisti, patrocinati dagli avvocati Aldo Ferrini e Chiara Pacilli, avevano impugnato il bando di concorso. Dapprima, senza successo, al Consiglio di Stato e in seconda istanza, appunto, al TRAM.

In estrema sintesi, i ricorrenti contestavano il fatto che i vecchi detentori di una licenza A la avessero mantenuta quando invece, a loro dire, avrebbero dovuto rifare la procedura da capo come tutti. Oltre a ciò, nel mirino era pure finita la prova scritta che i candidati avevano dovuto effettuare prima del rilascio della licenza. Prova scritta che, a detta di chi ha presentato opposizione, non era prevista. Inoltre, i ricorrenti avevano rilevato che «a fronte di una prova dall’esito catastrofico», sarebbe stata «cambiata l’attribuzione dei punteggi».

Ebbene, come detto il Tribunale cantonale amministrativo ha accolto il ricorso. E la notizia, tra gli addetti ai lavori, ha iniziato a circolare nella giornata di mercoledì.

Da rifare

E adesso che cosa succederà? Il bando, va da sé, andrà riproposto. Da noi contattata, la capodicastero Sicurezza e spazi urbani, Karin Valenzano Rossi, conferma che il concorso andrà di conseguenza rifatto dopo che si sarà fatto il punto della situazione dopo la sentenza del TRAM.

Una proposta cantonale

Intanto, qualcosa potrebbe presto muoversi a livello cantonale. Sul tavolo della politica è pendente dal 23 marzo 2015 una mozione del granconsigliere leghista Giancarlo Seitz che propone, in estrema sintesi, una gestione dei taxi a livello cantonale con una nuova legge e un nuovo regolamento.

Oltre a ciò, Seitz propone di studiare un sistema informatico per il rilevamento della posizione dei taxi sul territorio «e quindi una sicurezza maggiore durante il periodo di attività» e un sistema di riconoscimento uniforme a livello cantonale (ad esempio attraverso l’utilizzo di strisce di colore acceso sui lati del veicolo). Infine, è proposta anche la creazione di una commissione cantonale consultiva tra i rappresentanti delle parti, incaricata di svolgere «riunioni regolari per avere un controllo della situazione sull’attività e sul territorio».

L’atto parlamentare, come detto, è fermo da ormai sette anni e proprio a inizio della settimana prossima il parlamentare della Lega verrà sentito in audizione dal Dipartimento delle istituzioni. È dunque ipotizzabile che il Governo possa prendere posizione in tempi relativamente brevi.

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