Chi vuole quel bed & breakfast a Lugano?

LUGANO - La possiamo considerare un’altra dimostrazione, quasi paradossale, della difficoltà del settore alberghiero alle nostre latitudini. Ha ottenuto la licenza edilizia dal Comune di Lugano, ma il proprietario non riesce a trovare qualcuno che sia disposto a gestire la struttura, il progetto di riconversione in un albergo di un edificio a carattere commerciale-amministrativo in via Cassarinetta a Lugano, sul confine con Paradiso, nella zona dello svincolo autostradale di Lugano sud. Si tratta del palazzo in cui, molti anni fa, furono installate numerose slot machine, che tuttavia ebbero vita assai breve. In seguito ha ospitato alcune attività commerciali, ma da diverso tempo è praticamente vuoto, nonostante la posizione strategica, dal momento che l’ingresso in autostrada è praticamente diretto, la stazione è ben collegata coi mezzi pubblici e il lungolago si trova poco lontano. A presentare il progetto di riconversione della struttura in un hotel in stile bed & breakfast (delle stanze con una paletta basilare di servizi), sono state due società, di cui una facente capo all’imprenditore immobiliare Angelo Gilardoni. «Abbiamo ottenuto il via libera dal Municipio ormai molti mesi fa e finora abbiamo interpellato almeno una decina di soggetti con le carte in regola per prendere in mano la struttura. Tutti si sono tirati indietro, anche se stiamo continuando a cercare», ha spiegato Gilardoni. «In sostanza, in questo frangente nessuno sembra essere disposto a investire in una nuova attività come indipendente, prendendo in affitto da noi lo stabile o comprandolo. Avremmo anche potuto assumerci il rischio d’impresa in prima persona, cercando un gestore dipendente, ma il fatto è che non si tratta affatto del nostro business», ha concluso l’immobiliarista. Il progetto approvato prevede che il piano terra venga adibito ai servizi d’accoglienza, mentre negli altri quattro piani dovrebbero trovare posto una dozzina di camere. Per la struttura, che ha già dei posteggi, interrati e all’esterno, verrebbero messi a disposizione ventidue stalli. Il progetto riguarda solamente l’edificio bianco, mentre per l’attigua palazzina cilindrica, che fa anch’essa parte del comprensorio, non c’è una riconversione in programma. Prima dell’edificazione di questi stabili, quel terreno rimase a lungo senza una destinazione precisa. Ma fino agli anni ‘70, epoca della costruzione dello svincolo autostradale, l’area era adibita a posteggio per bus turistici dell’allora Danzas. Altri tempi evidentemente. Ma come mai manca interesse in una tipologia di struttura, il bed & breakfast, che all’estero piace sempre di più? Lo abbiamo chiesto al presidente di GastroTicino, Massimo Suter. «Il caso fa riflettere perché spesso ci si lamenta che non ci siano investimenti nel settore alberghiero, poi quando ci sono manca l’interesse», spiega. «In generale è un problema del settore nel quale, a fronte degli investimenti e dell’impegno richiesto, gli utili sono bassi. Inoltre, vi è da chiedersi se ci sia mercato per una nuova struttura». Anche la tipologia di pernottamento ha delle criticità alle nostre latitudini. «Solitamente un b&b costa meno perché offre un arredamento più spartano e meno servizi rispetto ad un albergo, quindi per fare utili c’è bisogno della massa, cosa che oggi da noi non c’è. Infine, oltre a non avere massa si ha la concorrenza diretta degli Air b&b, che hanno condizioni quadro più favorevoli perché si muovono in una zona d’ombra di quasi illegalità».