Sotto la lente

Chiamatela capitale della socialità

Bellinzona: nello spazio di pochissimi chilometri sono stati edificati due complessi che accolgono enti, fondazioni ed associazioni che offrono sostegno e aiuto a chi ne ha bisogno - Il primo è a due passi dal centro, voluto dalla Pro Infirmis, mentre il secondo si trova alle Semine ed ospita anche l’ATTE
Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il vicesindaco della Città Simone Gianini e le altre autorità alle porte aperte della residenza BEL. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
28.04.2023 06:00

Bellinzona capitale della socialità. Ebbene sì, possiamo chiamarla (anche) così. Nello spazio di pochi chilometri, a due passi dal centro storico della Turrita e alle Semine, sono sorti due complessi che ospitano associazioni, fondazioni ed enti che operano per il bene di tutti per un investimento complessivo a sette zeri. Fino a domani sono in programma degli appuntamenti per sottolineare l’inaugurazione delle strutture accomunate da un iter travagliato a seguito, in un caso, soprattutto dei ricorsi inoltrati e, nell’altro, in virtù dei progetti che si sono susseguiti sull’arco di tre lustri. Ma accantoniamo la suspense e vediamo di cosa si tratta. Il primo è lo stabile Pro Infirmis, in via San Giovanni, nelle immediate vicinanze dell’omonima chiesa, curato dagli architetti Michele e Francesco Bardelli di Locarno; mentre il secondo è la residenza BEL in via Antonio Raggi, opera dell’architetto luganese Marco Giussani.

Quel terreno donato

Partiamo dalla prima, la cosiddetta «Casa della socialità», dove ci si prenderà cura delle persone con disabilità, di chi ha problemi polmonari e di reumatismo e dei sordociechi (e non solo). Attività oggi già presenti sul territorio (del progetto, d’altro canto, se ne parla da almeno un decennio), ma che dall’estate scorsa sono stati riuniti sotto lo stesso tetto. Sono ben sei gli enti di sostegno sociale accolti nel polo: la direzione cantonale di Pro Infirmis (che in precedenza si trovava sopra il Cinema Forum: una ventina i collaboratori che si sono trasferiti) e la sede di consulenza sociale di Bellinzona e valli, un’antenna della Lega polmonare ticinese, la sede della Lega ticinese contro il reumatismo, i servizi cantonali dell’Unione per il bene dei ciechi, l’antenna cantonale di Parkinson Svizzera ed il centro diurno Girasole della Fondazione Madonna di Re.

Il doppio evento

La convivenza «porterà sinergie e progettualità comuni», osservano i promotori che già collaborano in modo proficuo. Il sogno di un complesso «allargato» è stato reso possibile grazie alla donazione del terreno da parte della famiglia di Renato Zurini; fino al 2012 su quel sedime c’era infatti il ristorante San Giovanni (ma non solo). Il complesso era risalente all’inizio del Novecento ed un tempo ospitava anche una sala da ballo e un cinema; la leggenda narra che sul tetto durante l’inverno venisse pure posata/ricavata una pista di ghiaccio.

Per festeggiare l’apertura sono in programma due eventi. Il primo si terrà oggi (venerdì 28 aprile) dalle 19 con una serata all’insegna del teatro. Domani, sabato 29, avranno luogo le porte aperte dalle 9.30. In particolare alle 11.30 vi sarà la parte ufficiale con i discorsi del direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa, del sindaco Mario Branda, della direzione nazionale di Pro Infirmis e degli architetti. A seguire risottata offerta, spettacolo per bambini ed intrattenimento musicale.

L’asilo nido e la biblioteca

Spostandoci verso sud, in via Raggi, si può invece ammirare la residenza BEL progettata dall’architetto Marco Giussani e finanziata dal Fondo di previdenza dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). In questa occasione le porte aperte sono andate in scena ieri. Il complesso di un’ottantina di appartamenti è arricchito da tre servizi intergenerazionali molto cari alla popolazione. Cominciamo dalla Fondazione Zerosedici, che come suggerisce il nome si occupa di accudire bambini e ragazzi da 0 a 15 anni, mettendo a disposizione delle famiglie un asilo nido, un centro di socializzazione e delle strutture extrascolastiche. C’è poi il moderno centro diurno dell’ATTE, aperto il lunedì e il giovedì dalle 14 alle 17.30. Sono previste diverse attività per gli anziani nel corso della settimana: dallo yoga alla ginnastica passando per il canto ed il gioco del bridge, senza dimenticare i corsi UNI3 e la biblioteca che conta 2.000 volumi. Infine trovano spazio pure il laboratorio ed il ristorante «al Bel» della Fondazione Diamante che può accogliere fino a 50 avventori. Dal canto suo l’EOC è presente nella residenza con il Servizio di formazione rivolto al personale.