Chiasso è prudente ma pensa come una città

A Chiasso, forse per scaramanzia, la parola d’ordine sembra essere prudenza. I volti di chi ha presentato il Preventivo 2022 non sono però neanche lontanamente paragonabili a quelli che si vedevano durante le conferenza stampa organizzate per illustrare la situazione finanziaria chiassese fino a qualche anno fa. Per l’anno alle porte si stima una leggera perdita, che però non preoccupa.
Finanziariamente la cittadina sta molto meglio di un tempo. Il sindaco Bruno Arrigoni non osa dirlo, ma le finanze sono ormai stabili. Non è però il momento per lasciarsi andare a facili ottimismi. La pandemia non lo permette: «Resta molta imprevedibilità rispetto al futuro, al momento ci sono troppe variabili che non riusciamo a prevedere», ha ammesso Arrigoni. Allestendo il Preventivo 2022 il Municipio ha quindi optato per la continuità.
Una continuità che si traduce soprattutto in due decisioni, che possono essere definite anche strategie: mantenere il moltiplicatore politico d’imposta al 90% e continuare a garantire gli stessi servizi alla popolazione.
Previsioni difficili
Il possibile ritocco verso il basso della pressione fiscale era stato ventilato più volte nel recente passato. Per il sindaco però i tempi non sono ancora maturi: «L’idea era di tornare giù di qualche punto, fissando il moltiplicatore all’87 o all’88%, ma ora come ora non riusciamo davvero a prevedere l’andamento della pandemia e quindi non vogliamo scendere per poi magari dover risalire tra pochi anni. Se si scende deve essere una decisione strutturale, altrimenti non ha senso». La priorità dell’Esecutivo - ha aggiunto il sindaco - è il mantenimento dei servizi alla popolazione e il sostegno ad associazioni e società.
Le cifre
Per il 2022 si stima un disavanzo d’esercizio di 521.300 franchi. Un risultato frutto di spese correnti per quasi 69,6 milioni di franchi, ricavi correnti per 44,3 milioni e un fabbisogno di 25,3 milioni parzialmente coperto da un gettito fiscale di 24,8 milioni circa.
Per quanto concerne il gettito fiscale, Arrigoni in conferenza stampa ha spiegato la sua composizione. Le persone giuridiche si stima che nel 2022 porteranno nelle casse comunali 8,9 milioni di franchi; quelle fisiche 14,4 milioni, mentre le imposte alla fonte dovrebbero garantire 7 milioni. Una cifra, quest’ultima, in calo e valutata in modo prudenziale, è stato sottolineato, ma l’incertezza della pandemia obbliga il Municipio a fare valutazioni caute (negli anni scorsi le imposte alla fonte erano arrivate a garantire fino a 9,5 milioni). «Senza fare nomi - ha detto come esempio il sindaco - un’azienda presente in centro attiva nel commercio online dei viaggi portava prima della pandemia ogni giorno 500 lavoratori a Chiasso. Nel recente passato ha optato massicciamente per l’homeworking, cosa accadrà in futuro?».
Investimenti e aggregazioni
Restando nell’ambito delle cifre, quelle riguardanti gli investimenti all’orizzonte sono in crescita. Nel 2022 si prevedono investimenti netti per 7,4 milioni di franchi. «All’orizzonte abbiamo diversi interventi di risanamento a stabili comunali ormai vetusti, come il Palapenz dove l’inizio dei lavori è imminente, ma anche come gli asili e le palestre. Sono lavori da fare, cercheremo di distribuirli su più anni per gestire le uscite e garantire l’operatività delle strutture, ma per un Comune come il nostro non è pensabile continuare a investire solo 3-4 milioni all’anno come fatto nel periodo di difficoltà economia che ci siamo lasciati alle spalle».
Arrigoni, noto sostenitore di una possibile aggregazione nel Basso Mendrisiotto, oggi ha fatto un accenno anche a questo tema: «Nei giorni scorsi c’è stata una prima riunione tra i Comuni della zona che potrebbero aggregarsi. L’imprevedibilità futura è anche di tipo politico: se facessimo parte di una città di 23.000 abitanti avremmo una forza di investimento annuale di 16-18 milioni e cambierebbero molte cose».