Chiasso è terra di cultura: oltre quarantamila fruitori

Sono numerosi i «vestiti» che Chiasso, nel corso degli anni, ha indossato. La cittadina, in passato, è stata terreno fertile per le banche, lo è per gli spedizionieri. Ha assunto i crismi dell’internazionalità grazie anche alla stazione ferroviaria. Chiasso – volenti o nolenti – è anche la cittadina dell’accoglienza. Da anni, però, quel territorio posto al confine sud della Svizzera è anche diventato terra di cultura. Soprattutto grazie al lavoro degli uomini che hanno permesso di realizzare – e sviluppare – il Centro Culturale. Parliamo del Cinema Teatro, del m.a.x. museo, dello Spazio Officina, della biblioteca comunale e, da un anno a questa parte, del CIAG ovvero il Centro Internazionale di Arte e Grafica. Ed è proprio negli spazi di quest’ultimo che, oggi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del rapporto annuale di quanto proposto nel 2024.
Ce n’è per tutti i gusti
Innanzitutto le cifre. L’anno scorso il Centro Culturale di Chiasso ha faccolto oltre 40.000 fruitori. Numeri – ha attestato la responsabile Nicoletta Ossanna Cavadini – che ritornano al periodo antecedente la pandemia. «Se si considera il numero di abitanti di Chiasso, circa 8.000 – ha spiegato la direttrice –, e lo si confronta con il totale dei fruitori, emerge che il pubblico è cinque volte la popolazione con un indotto che genera un risultato davvero lusinghiero». I risultati del 2024, dunque, «confermano che andiamo nella giusta direzione». Un elemento di traino dell’offerta culturale chiassese è sicuramente il Cinema Teatro. Realtà che si appresta a salutare il direttore Armando Calvia che tra pochi giorni passerà al beneficio della pensione. Il testimone sarà ceduto a Jurij Meile. «Rispetto al passato – ha sottolineato Calvia – il Cinema Teatro registra oggi un interesse crescente da parte di un pubblico sempre più ampio, proveniente sia dalla Svizzera che dall’Italia. Questo apprezzamento – ha continuato – è dovuto anche alle sue caratteristiche strutturali: una dimensione media che garantisce un’ottima visibilità, una particolare vicinanza al palcoscenico e agli artisti, un’acustica di alta qualità, oltre alle moderne e aggiornate tecnologie per lo spettacolo di cui è dotato». Quarantadue gli spettacoli offerti nel corso dell’anno e sul palco si sono esibite personalità note: basta ad esempio citare Milena Vukotic, Tullio Solenghi, Antonio Albanese; i musicisti Stefano Bollani ed Ettore Pagani (ma l’elenco, come detto, è molto più lungo). Oggi, inoltre, il Cinema Teatro ha superato quota 300 abbonamenti, un traguardo che «conferma il forte interesse e l’apprezzamento del pubblico verso la programmazione proposta». Positivo anche il bilancio del m.a.x. museo, il quale ha fatto registrare un ottimo successo nell’ambito, ad esempio, dell’esposizione «Fortunato Depero e Gilbert Clavel. Futurismo = Sperimentazione. Artopoli». È stata classificata con un «buona» la stagione dello Spazio Officina: grazie anche alla programmazione delle attività che strizzano l’occhio alle arti e alla cultura contemporanea, la sperimentazione e il work in progress.
L’offerta culturale chiassese può contare anche sulla biblioteca comunale. Un anno – ha commentato il responsabile Augusto Torriani – in linea con i precedenti (gli utenti sono leggermente calati).
L’ultimo nato
Infine, il neonato Centro Internazionale di Arte e Grafica, situato in via dante Alighieri 10, sorto negli spazi che una volta ospitavano una camiceria e, prima ancora, una fabbrica di sigari. Struttura che nasce con l’intento di valorizzare le ricche collezioni d’arte e grafica del Comune di Chiasso e delle strutture museali. Un centro che si pone come nuovo riferimento per lo studio e la consultazione, per la conservazione e la ricerca.
Quando al Palapenz si cantava «Bollicine»
I fan nostrani di vecchia data (ma non solo) di Vasco Rossi si ricorderanno sicuramente il concerto che tenne nel settembre del 1984 al Palapenz di Chiasso. L’anno scorso sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Tecnicamente dunque – hanno annunciato il sindaco Bruno Arrigoni e Armando Calvia – potrebbe tornare ad ospitare grandi eventi. Insomma: l’offerta culturale chiassese potrebbe ulteriormente ampliarsi. Al Palapenz potrebbero infatti essere ospitate fino a 3.000 persone. Un tassello in più. D’altronde, non ha nascosto Arrigoni, «tutto il Municipio crede nella cultura a Chiasso».