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Chiude il negozio di giochi: «Il cantiere ci ha massacrati»

Giù la serranda per sempre alla Città del sole in via della Posta, l’ultimo nel suo genere in centro a Lugano - La responsabile: «Non è giusto chiudere a causa dei lavori e perché non c’è sostegno da parte della Città»
(foto CdT)
Chiara Nacaroglu
02.08.2019 06:00

LUGANO - Avrebbe festeggiato otto anni ad ottobre ma a quel traguardo non ci arriverà. Stiamo parlando dell’ultimo negozio che vende esclusivamente giocattoli del centro di Lugano, la Città del sole in via della Posta 4, che a fine luglio ha chiuso definitivamente i battenti. «Il cantiere per il rifacimento della via (che di fatto «nasconde» la vetrina, ndr) ci ha messo in croce, – spiega commossa la responsabile, Gaia Cicero – ha influito pesantemente, facendoci perdere il 20% del fatturato al mese». I lavori su via della Posta fanno parte della riqualifica del centro città. Il progetto – i lavori sono iniziati nel 2018 e termineranno nel 2021 – prevede la valorizzazione del centro urbano tramite la posa di pavimentazione pregiata e l’inserimento di nuove alberature con lo scopo di creare continuità. I disagi causati dai lavori non hanno mancato di sollevare polemiche tra i commercianti della zona negli scorsi mesi, polemiche che avevano spinto la Città ad organizzare un incontro informativo con i gestori delle attività commerciali e i residenti delle vie toccate dal cantiere. Dal canto suo, Cicero ha chiesto a più riprese al proprietario dello stabile una diminuzione dell’affitto ma senza successo. «Il proprietario temeva di non riuscire a rivalersi sulla Città – spiega – e così non abbiamo ottenuto niente». La responsabile non nasconde la delusione, sua così come dei clienti del negozio. «Eravamo l’unico punto vendita in centro con un’offerta di giocattoli, anche educativi, per tutte le età da 0 a 99 anni. Molti clienti hanno dimostrato dispiacere ma anche preoccupazione per il fatto che un prodotto così qui non si troverà più, così come la competenza e l’entusiasmo con il quale veniva proposto», continua Cicero che lavorava nel negozio insieme a due dipendenti. «In tempi migliori eravamo in quattro», dice. Tra le cause della chiusura ci sono chiaramente anche quei problemi che i commercianti luganesi conoscono fin troppo bene. «La situazione dei commerci in città è drammatica, in questa zona abbiamo sofferto molto i cambiamenti legati alla mobilità (il PVP, ndr) e l’eliminazione del posteggio in Piazzale Ex Scuole. Il passaggio si era ridotto significativamente, poi il cantiere ci ha massacrati: è stato il colpo di grazia. - continua - Non trovo corretto che le attività debbano chiudere a causa dei lavori e perché non c’è stato sostegno da parte della Città». Dopo l’apertura del negozio Gaia e suo marito hanno avuto due bambini e anche questo ha influito. «Dovendo scegliere se sostenere un’attività con mille difficoltà e investire il tempo sulla crescita dei bambini abbiamo scelto i figli». La Città del sole non è il solo ad aver i battenti in via della Posta. Negli scorsi mesi se n’è andato anche un altro negozio, il Mackenzie-childs che, all’angolo con via Vegezzi, vendeva pezzi di arredamento. «Ci siamo trasferiti» si legge sul cartello apposto alla porta del negozio, ma a trasferirsi sono stati solo i prodotti, oggi in vendita in una boutique di via Nassa e in una in Piazza San Rocco. Intanto, dopo quasi due anni nei quali è rimasto sfitto, lo spazio di via della Posta all’angolo con via Canova ha un nuovo inquilino, almeno stando ai cartelli appesi sulle vetrine che recitano «Sigma Luxury coming soon».