Ticino

Ci aspetta una montagna di castagne

Dopo un 2019 molto positivo anche la stagione che si aprirà mercoledì prossimo si preannuncia ottima in termini qualitativi e quantitativi – Sarà possibile consegnare separatamente ai centri di raccolta anche i frutti «ibridi»
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
17.09.2020 15:46

La stagione della raccolta delle castagne è ormai alle porte e anche quest’anno l’appello degli addetti ai lavori è chiaro: andate a raccoglierle per valorizzare il territorio e le tradizioni. D’altronde, dopo l’annus horribilis del 2018 e la ripresa registrata nella scorsa stagione, il 2020 si prospetta un anno decisamente positivo. Insomma, le condizioni climatiche per avere una raccolta di qualità e quantità ci sono tutte e anche la minaccia rappresentata dal cinipide – l’insetto proveniente dalla Cina che per anni ha messo in ginocchio le nostre selve – sembra non essere più così grave come negli scorsi anni. «L’antagonista naturale è ben presente in Ticino e ci permette di controllarlo», ha spiegato Marco Conedera, dell’Istituto federale di ricerca WSL.

Gli anelli della filiera

Sono proprio gli istituti di ricerca il primo anello della filiera del castagno. A loro spetta infatti un importante ruolo di consulenza e sostegno, che spazia dalla gestione e alla produzione dei castagneti («Non sono un ecosistema ma un invenzione dell’uomo», ha ricordato Conedera) allo studio e al controllo delle maggiori avversità di questa pianta, tra cui il mal dell’inchiostro e, appunto, il cinipede. L’importanza di questo ruolo è stata ribadita nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto di valorizzazione di questo frutto – denominato «Castagnamo» –, presentato alla selva castanifera del Monte Ceneri a Rivera. Come detto, l’invito rivolto a tutti è quello di andare a raccogliere questo frutto, mantenendo viva una tradizione tutta ticinese. Va tuttavia ricordato che raccogliere castagne in selve gestite senza il permesso del proprietario è vietato e che è buona cosa chiedere il permesso prima di entrarvi.

«Venite a raccogliere in Ticino», è stato l’invito rivolto dall’ingegnere Pierre Coulin. L’obiettivo per il 2020 è dunque quello di avvicinarsi alle 60 tonnellate di castagne raccolte nel 2019, confermando così la netta ripresa in atto dal 2018 (40 tonnellate) dopo un 2017 caratterizzato da sole 20 tonnellate raccolte. «Un’ampia partecipazione della popolazione alla raccolta sta alla base di tutto il progetto di valorizzazione della castagna ticinese», ha commentato il responsabile dei centri di raccolta Paolo Bassetti. La grande novità di quest’anno, ha spiegato Bassetti, è la possibilità di raccogliere e consegnare anche le castagne «ibride». Queste castagne sono caratterizzate da una dimensione superiore da quelle ticinesi e vanno consegnate separatamente. Questo perché, ha ribadito Bassetti, sono qualitativamente inferiori a quelle ticinesi in quanto si deteriorano molto rapidamente. Infine, l’ultimo anello della filiera della castagna ticinese è rappresentato dalla Sandro Vanini, l’azienda di Rivera che si occupa dell’elaborazione di tutti quei frutti che non possono essere destinati al consumo fresco.

Prezzi e date

La raccolta centralizzata prenderà il via mercoledì, 23 settembre, fino a mercoledì 30 ottobre. Si potrà consegnare il tradizionale frutto autunnale in quattro centri distribuiti sul territorio: Biasca, Cadenazzo, Vezia e Stabio. Per le castagne piccole il prezzo è fissato a 1,50 franchi al chilo. Per quelle più grandi 3 franchi al chilo. Come detto, si potranno consegnare anche le castagne ibride. Anche il loro prezzo varia tra gli 1,50 franchi al chilo e i 3 franchi al chilo.