Cinque aree per lo sviluppo dell'economia ticinese

Il Tavolo di lavoro ha presentato un documento finale con diverse proposte per una crescita economica equilibrata nel Cantone
da sinistra Renzo Ambrosetti, Co-presidente UNIA, Sergio Ermotti, CEO UBS, Christian Vitta, Consigliere di Stato e Stefano Rizzi, Direttore Divisione dell'Economia, Siegrfied Alberton, coordinatore Tavolo di Lavoro e Mauro Baranzini, professore USI.
Red. Online
20.01.2017 15:30

BELLINZONA - Il Tavolo di lavoro sull'economia ha presentato oggi a Bellinzona, dopo cinque incontri, un documento finale che ha individuato cinque aree tematiche all'interno delle quali sono state proposte una serie di misure "volte a favorire una crescita economica equilibrata, in grado anche di assicurare un'occupazione di qualità" in Ticino. Un obiettivo, questo, che "può essere raggiunto in particolare attraverso lo sviluppo dell'innovazione e una rinnovata cultura imprenditoriale, attenta ai valori del lavoro e della sostenibilità. Alcune misure saranno concretizzate già nel corso dei prossimi mesi, per altre l'orizzonte è di medio-lungo termine: "Per il loro successo sarà fondamentale che, assieme all'ente pubblico, tutti gli attori economici, sociali e accademici giochino il proprio ruolo".

La prima area tematica è stata definita come "Ticino imprenditoriale", e punta sull'attrattività del Cantone per l'insediamento di start-up. In questo senso si desidera offrire loro assistenza e una vetrina, oltre che facilitarne i finanziamenti e gli investimenti. Importante la creazione del Tecnopolo Ticino presso lo stabile Mizar a Lugano per le attività med-tech e a Bellinzona per quello bio-tech. Parimenti, la scuola dovrà preparare i giovani ad affrontare le nuove sfide economiche, tramite programmi e attività didattiche, nonché la formazione continua e la riqualifica professionale.

Seconda area tematica è "Ticino competitivo". Le proposte di misure si concentrano sul sostegno alle aziende e alla piazza finanziaria, oltre a riforme fiscali. Per il primo caso si propone di creare un portale unico dedicato all'innovazione e all'imprenditorialità e di sviluppare una rete dell'innovazione. Chiesti anche incentivi affinché le aziende possano riorientare la loro attività. Tutto questo condito dall'instaurazione di due "Giornate dell'economia" all'anno e altri momenti informativi per far conoscere alle aziende gli strumenti di sostegno. Per la piazza finanziaria, invece, è stato proposto di rilanciarne l'immagine, di creare una piattaforma per favorire la collaborazione, e di approfondire le prospettive nel settore della tecnologia finanziaria. Per le riforme fiscali, infine, si intende dotare il Cantone di un quadro legislativo moderno.

Si prosegue con "Ticino interconnesso", per sfruttare la forza di AlpTransit. Le proposte in questo senso vanno dall'attivare una collaborazione con la "Great Zurich Area" (organizzazione sovra-cantonale specializzata nell'attrazione di aziende innovative all'estero) all'ottenere una sede di rete in Ticino del "Parco nazionale dell'innovazione" per favorire l'insediamento di centri di ricerca e sviluppo internazionali, passando per la creazione di un punto di contatto unico cantonale per le aziende e per l'incentivazione del rientro in Ticino di studenti qualificati che hanno optato per un lavoro Oltralpe. Si intende inoltre rafforzare la promozione del potenziale di manodopera indigena e consolidare il progetto "Ticino Ticket".

Per "Ticino digitale" si punta sulla realizzazione di una rete a banda larga e sulla creazione di un centro di competenze sulle tecnologie digitali per sviluppare competenze settoriali o in specifiche tecnologie. Si intende inoltre puntare sul Centro svizzero di calcolo scientifico di Lugano e promuovere il Cantone come luogo ideale per la creazione di infrastrutture e nuove attività per la gestione e lo stoccaggio di dati. In questo senso s'ha da attivare anche un collaborazione con "Digital Switzerland", iniziativa nazionale che ha lo scopo di rendere la Svizzera uno dei principali poli dell'innovazione digitale.

Il documento si chiude con "Ticino sostenibile", che richiama alla responsabilità sociale delle imprese. In questa area rientra il recupero di stabili dismessi e l'identificazione di aree di sviluppo economico. Si vuole inoltre valorizzare maggiormente il partenariato sociale e promuovere nuovi modi di lavoro per facilitare l'impiego, sperimentando ad esempio il telelavoro nell'amministrazione. Attenzione anche al settore idroelettrico allo scopo di promuovere al meglio la risorsa "acqua" presente in Ticino.

Tutto sommato, si legge nel documento, "Il pacchetto di misure fa leva sulla dimensione trasversale dell'innovazione e su una rinnovata cultura dell'imprenditorialità - attenta ai valori elvetici del lavoro, della pace sociale e della sostenibilità - quali fattori fondamentali per permettere al nostro Cantone di rimanere attrattivo e competere con successo, favorendo un benessere diffuso".

Al tavolo di lavoro hanno partecipato tutti i partner sociali. Nel dettaglio: il direttore del DFE Christian Vitta; il direttore della Divisione dell'economia Stefano Rizzi; i Capigruppo in Gran Consiglio Alex Farinelli (PLR), Daniele Caverzasio (Lega), Pelin Kandemir Bordoli (PS), Francesco Maggi (Verdi) e Gabriele Pinoja (La Destra); il CEO di UBS Sergio Ermotti; Il direttore della Cc-Ti Luca Albertoni; Il direttore di AITI Stefano Modenini; il già co-Presidente di UNIA Renzo Ambrosetti; il Segretario Regionale di Unia Enrico Borelli; il Segretario Cantonale OCST Renato Ricciardi; il Professore d'economia dell'USI Mauro Baranzini; il Professore straordinario d'economia dell'USI Mario Jametti; e il Professore ordinario di economia dell'USI Rico Maggi.

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