La situazione

Cinque mesi dopo il lockdown esercenti più sereni a Bellinzona

Abbiamo nuovamente intervistato i responsabili di bar e ristoranti del centro storico che avevamo sentito in pieno confinamento - Non siamo ai livelli degli scorsi anni, ma la clientela è in buona parte tornata a consumare - Spazzati via molti timori primaverili mentre si attende l’inverno
Il rituale del «cafferino» (e giornale) non è stato cancellato dalla pandemia. ©CdT/Chiara Zocchetti
Simone Berti
11.09.2020 06:00

L’incertezza di cinque mesi fa è stata in buona parte spazzata via da un’estate col sorriso. È andato decisamente meglio del previsto il ritorno alla normalità degli esercenti del centro storico bellinzonese dopo il periodo buio del confinamento voluto per arginare l’impennata dei contagi da coronavirus la scorsa primavera. O perlomeno è ciò che emerge sentendo coloro che il Corriere del Ticino aveva intervistato alla fine di aprile, quando bar e ristoranti erano ancora chiusi e – peggio – nemmeno sapevano quando avrebbero potuto riaprire. Una spinta positiva è senz’altro giunta dai ticinesi, rimasti in buona parte a trascorrere le vacanze a casa, popolando così bar e ristoranti più del solito per quanto riguarda l’estate: le terrazze piene o mezze piene anche in settimane nella capitale non si vedevano da una vita... tanto che, come effetto indesiderato, stanno sorgendo nuovi problemi di vicinato. Ma hanno giocato un ruolo importante anche i turisti, ovviamente svizzeri. Nessuno esulta, comunque: le cifre pre-pandemiche al momento sarebbero ancora lontane.

Verso la prova del 9
Tra i nostri intervistati di fine aprile c’era Domenico Trunfio, che a inizio 2020 aveva rilevato il bar Codeborgo in piazza Collegiata. Già in piena crisi rimaneva piuttosto ottimista: aveva detto di non faticare a immaginare una piazza nuovamente ben popolata. È così è stato. Pur non potendo fare un paragone con lo stesso periodo dell’anno precedente, quando la gestione era un’altra, il nuovo responsabile del Codeborgo pensa sia andata bene. La buona frequentazione del bar, ora sempre aperto anche la domenica, è un segnale positivo. La gente insomma è tornata a bere il caffé e pure a pranzare. Domenico Trunfio spera che ci possano essere ulteriori allentamenti, sostenendo che il rispetto delle regole stia dando i suoi frutti. L’incognita più grossa, semmai, è relativa sia all’imminente stagione fredda (i clienti torneranno anche indoor?), sia all’estate del prossimo anno: secondo il gerente probabilmente la gente, dopo essere rimasta «buona» per un anno, ricomincerà a volare, a frequentare insomma l’estero, con una conseguente flessione del commercio locale.

Gli habitué son tornati
Ha superato le incertezze più grosse anche Stefania Marioni, gerente del bar Nosetto, che pure avevamo sentito quasi cinque mesi fa. La ripresa è giudicata tutto sommato buona. Chi arrivava a bere il caffè, è tornato. Piccola flessione, invece, per quanto riguarda la clientela abituata a pranzare. Ma la situazione è generalmente positiva . Ha ritrovato il sorriso José Carril, gerente e socio del ristorante La Lampara. Una diminuzione degli affari rispetto al 2019, che era stato un ottimo anno, c’è evidentemente stata. Ma meno grossa del previsto. Le cose insomma hanno ricominciato a girare, soprattutto la sera. Meno, per contro, a mezzogiorno, dove probabilmente continua a influire il telelavoro. Il ristorante è tornato a lavorare quasi a pieno regime, o comunque non ha più fatto capo al lavoro ridotto, altro buon segnale. Ha certamente fatto bene la campagna «Vivi il tuo Ticino», con diversi buoni incassati. Note positive anche dal turismo, benché i tempi delle comitive in bus siano lontanissimi. Ma per ora va bene così...

La terrazza del bar Codeborgo in piazza Collegiata a Bellinzona nel post-lockdown.
La terrazza del bar Codeborgo in piazza Collegiata a Bellinzona nel post-lockdown.