Mendrisio

Città, hai risanato gli abusi edilizi?

Nel 2021 il Comune contava una cinquantina di irregolarità sul proprio territorio, alcune «ereditate» dalle aggregazioni: dal grill nell’area di svago sino ai punti di raccolta dei rifiuti – «Quanti ne sono stati nel frattempo sistemati?» si chiedono due consiglieri comunali
©Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
26.03.2024 06:00

Chi volesse mettere mano alla propria abitazione lo sa, gran parte dei lavori va correttamente notificata. A seconda del tipo di intervento è necessario inoltrare una domanda o una notifica di costruzione. Lo specifica chiaramente la legge. Se, invece, di decidesse di effettuare i lavori senza le necessarie autorizzazioni il rischio più che mai concreto è quello di realizzare un abuso edilizio.

Abusi edilizi che, per certi versi, si possono anche «ereditare», magari a seguito delle aggregazioni comunali. Ne sa qualcosa la Città di Mendrisio che nel 2021 contava all’incirca una cinquantina di situazioni non a norma. Un dato emerso anche durante una seduta di consiglio comunale. Nella maggior parte dei casi – evidenziava ai tempi l’allora capodicastero costruzioni Daniele Caverzasio (nel frattempo, più precisamente dal primo di gennaio di quest’anno, i vari dicasteri sono stati riorganizzati) – si trattava per lo più di punti di raccolta disseminati nell’intero territorio comunale (vedi CdT del 29 settembre 2021). La situazione più delicata era probabilmente quella del centro di raccolta dei rifiuti di Besazio, ritenuta non soltanto abusiva ma pure edificato fuori zona. Casi «minori» riguardavano ad esempio un grill posizionato in un’area di svago. In totale, come detto, le situazioni da sistemare nel 2021 erano una cinquantina.

Quanti sono oggi?

«Dei circa 50 abusi edilizi, oggi a circa 2 anni e mezzo di distanza, quanti ne sono stati risanati?». A porre la domanda – in un’interrogazione – sono i consiglieri comunali Davide Rossi e Gianluca Romanini (Il Centro). Insomma, si chiede un aggiornamento. Anche perché – si legge nel documento – «il cittadino che volesse pitturare casa, installare un impianto fotovoltaico, un grill, una casetta da giardino, una piscina per bambini o l’asta per mettere la bandiera svizzera si trova confrontato con molta burocrazia e costi non sempre irrisori».

Gli interroganti richiamano, oltretutto, una frase detta durante una seduta del Legislativo nel 2020: «Il Municipio sa di dover dare il buon esempio verso i cittadini ma l’alternativa in quel momento sarebbe stata quella di rimuovere queste strutture abusive ma così facendo si toglieva un servizio al cittadino».

In sostanza, nel caso specifico, rimuovere i vari punti di raccolta non conformi avrebbe creato un disservizio alla popolazione.

Una lista esaustiva

Parole che Rossi e Romanini ritengono condivisibili, ricordando tuttavia che «allo stesso tempo è inaccettabile che un cittadino può essere sanzionato per ‘inezie fuori norma’ quando il Comune è il primo a commettere o mantenere abusi edilizi». Anche da qui, dunque, la richiesta di comprendere quali passi in avanti siano stati fatti.

Allo stesso tempo si domanda di «fornire una lista esaustiva di tutti gli abusi edilizi riscontrati all’epoca e l’aggiornamento alla situazione attuale». Infine un’ultima domanda, nel caso vi fossero ancora situazioni non a norma di legge: «Quanto impiegherà il Comune a mettersi in regola?».