L’intervista

Cocchi: «Restare a casa non è facile, ma confido nella responsabilità individuale»

Il capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta: «I turisti sono benvenuti, ma non in questi giorni»
Un’immagine del lungolago di Lugano giovedì pomeriggio. (foto CdT/Putzu)
Paride Pelli
02.04.2020 17:36

Comandante Cocchi, le immagini di oggi dimostrano che il bel tempo spinge un numero maggiore di persone ad uscire di casa: avete pensato a nuove misure per arginare il fenomeno o a controlli più severi?

«Le misure vengono costantemente rivalutate ed eventualmente adattate a seconda dell’evolversi della situazione sanitaria. Durante i diversi momenti informativi dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) si è più volte parlato della curva di progressione dei contagi, dei rischi e delle conseguenze di un aumento esponenziale dei contagi. Confidiamo, malgrado le oggettive difficoltà dello stare a casa e delle limitazioni delle libertà personali, nella responsabilità personale della popolazione. In questa fase è necessario richiamare tutti a seguire le disposizioni delle Autorità, consapevoli che gli effetti saranno percepibili verosimilmente non prima di alcune settimane».

La sensazione è che con i casi di contagio che possono apparire in diminuzione, parte della popolazione tenda ad abbassare la guardia. State pensando a una nuova campagna di prevenzione, per sensibilizzare la popolazione?

«La diminuzione dei contagi è per ora in effetti ancora una sensazione più che un dato di fatto. Proprio ieri il Consiglio di Stato e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC), nell’ambito della campagna di sensibilizzazione, hanno lanciato un nuovo messaggio per segnare l’entrata nella fase rossa dell’emergenza COVID-19. In questo modo si è voluto richiamare l’attenzione sull’importanza della responsabilità individuale in questa emergenza sanitaria e sottolineare che in questa fase è ancora necessario mantenere alta la guardia. È infatti fondamentale un ulteriore sforzo collettivo e di responsabilità individuale per rallentare la diffusione del Coronavirus»

In vista della Pasqua, per frenare gli arrivi da Oltre Gottardo, sono già state studiate misure straordinarie che verranno messe in atto la prossima settimana?

«I turisti in Ticino – che siano svizzeri o stranieri – sono naturalmente i benvenuti, ma non in questo momento. È già stato più volte sottolineato sia a livello federale sia a livello cantonale che raggiungere ora il nostro Cantone avrebbe come risultato una maggiore diffusione del virus e un aumento della massa critica in un momento in cui le nostre strutture sanitarie sono estremamente sotto pressione.

Lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) cerca quindi di dissuadere gli spostamenti a fini turistici con attività di informazione e sensibilizzazione, in particolare tramite la Polizia. L’obiettivo è quello di evitare un “esodo pasquale” con modalità, collaborazioni e tempistiche che, in parte, sono ancora in via di definizione. Anche a livello federale, nella conferenza stampa di oggi a Berna, il presidente della Conferenza dei Comandanti delle Polizie cantonali della Svizzera (CCPCS) Stefan Blättler ha invitato la popolazione a non recarsi in Ticino. Confidiamo che i nostri appelli siano recepiti anche oltre Gottardo, dove il virus non ha ancora colpito duramente come al sud delle Alpi. Ulteriori informazioni saranno fornite nel corso dei momenti di informazione pubblica alla stampa sia a livello federale sia a livello cantonale. Già da ora i bollettini radio Viasuisse fanno stato delle nostre raccomandazioni».