Oggi e domani

Code ai benzinai ticinesi per lo sciopero in Italia?

Braccia incrociate nelle stazioni di servizio oltre il confine: i concorrenti nostrani potrebbero approfittarne ma non si teme la presa d’assalto - Tuttavia c’è chi, per sicurezza, ha già fatto rifornimento ieri
Nel 2007 lo sciopero degli autotrasportatori portò moltissimi italiani a far la benzina in Ticino.
Paolo Gianinazzi
06.11.2019 06:00

Quarantotto ore di sciopero, da questa mattina alle 6 a venerdì all’alba, per i benzinai italiani che protestano contro «il silenzio del Governo» e «la strage di diritti cui viene sottoposta la categoria». Per due giorni nella vicina Penisola sarà piuttosto complicato rifornirsi di carburante. C’è da aspettarsi un ritorno del turismo del pieno in Ticino? È ipotizzabile una corsa alle pompe di benzina delle fasce di confine? Abbiamo fatto un giro per il Mendrisiotto e lo abbiamo chiesto ai benzinai che affollano (e in alcuni casi sovraffollano) le zone vicine alla dogana. In molti a dire il vero neppure sapevano dello sciopero. Altri si sono detti sicuri che le proteste non faranno aumentare un granché la cifra d’affari del settore. Ma c’è anche chi nutre serie speranze di guadagno. «Di solito - ci ha spiegato la dipendente di un distributore di Balerna - quando in Italia scioperano, in tanti arrivano da noi. Magari non a Genestrerio, ma a Chiasso o a Stabio sì».

«Non mi faccio illusioni»
Tra chi non crede che il Mendrisiotto verrà preso d’assalto da italiani alla disperata ricerca di una goccia di benzina c’è Marco Sofi, direttore della Emanuele Centonze SA. «Spesso questi scioperi - ci spiega - vengono revocati all’ultimo, non iniziano quando vengono annunciati oppure finiscono prima di quanto dichiarato. Vedremo cosa accadrà». Molto dipenderà comunque dal numero di benzinai italiani che decideranno di aderire. «Non mi faccio grandi illusioni, ma sono pronto a ricredermi». La ECSA, lo ricordiamo, gestisce l’area di servizio autostradale di Coldrerio - la prima in Svizzera arrivando da sud - che, nel caso, potrebbe essere tra le più gettonate (perlomeno per chi ha già la vignetta autostradale).

«Non ne sapevo nulla»
Lungo la strada che porta alla dogana del Gaggiolo la maggioranza dei benzinai svizzeri non era ancora a conoscenza delle intenzioni dei colleghi italiani. «Non ne sapevo nulla» è stata la risposta più comune. «Non credo - ci hanno risposto in diversi - che per noi cambierà qualcosa. È vero che due giorni sono lunghi, ma a un automobilista bastare fare il pieno in Italia prima dell’inizio dello sciopero». E in effetti stando al portale Ciaocomo.it già ieri si sono viste colonne in diversi distributori della regione lariana. «Sono sei anni - ci spiega una commessa impiegata a Stabio - che lavoro in Svizzera e non mi è mai capitato. Vediamo se ci sarà un maggior afflusso, anche se sinceramente non credo».

Un cliente riempie una tanica
«Qualche cliente in più - ci spiega invece il titolare di una stazione vicinissima alla dogana - potrebbe arrivare. Chiaro che oggi le differenze di prezzo non sono più quelle di una volta, e di solito i clienti italiani spendono con il contagocce. Però ci spero». A una stazione di servizio notiamo un cliente, con targhe italiane, che riempie una piccola tanica di benzina. «Si sta preparando allo sciopero?», chiediamo. «No. Lo faccio sempre. Io sono fatto così. Mi piace avere sempre il pieno e una piccola riserva nel baule». Nella stazione di fianco incontriamo un altro italiano intento a fare benzina. Anche a lui chiediamo se si sta preparando con anticipo. «Ho sentito che faranno lo sciopero. Io ho fatto benzina adesso, e dunque sono a posto». Perché prevenire è meglio che curare.

«Noi siamo pronti»
I benzinai di Mendrisio con cui abbiamo parlato hanno perlopiù escluso che per loro cambierà qualcosa. «Sì - ci ha spiegato uno di loro - qualche frontaliere si fermerà prima di tornare a casa, ma nulla di straordinario. Siamo un po’ troppo distanti dal confine». Ma è a Chiasso che abbiamo trovato i benzinai più fiduciosi. «Mi aspetto un aumento dei clienti», ci ha spiegato uno di loro. «Qualcuno si fermerà. È sempre così. Siamo pronti» gli ha fatto eco un altro. In alcune città italiane si parla di 3 benzinai chiusi su 4.