Col turismo trasformativo scoprire il territorio e se stessi

Le vacanze, si sa, dovrebbero essere il momento di «stacco» per eccellenza. Eppure, spesso, si tende a portarsi in ferie i ritmi frenetici della vita di tutti i giorni, spostandosi velocemente da un paesaggio all’altro senza coglierne l’essenza. «Lo facciamo sovente: arriviamo in un luogo, scattiamo due foto con il cellulare e poi via subito a cercarne un altro. È un peccato, perché così è difficile gustarne davvero il fascino». Parola di Michela Di Savino, promotrice dell’iniziativa denominata Innerwalk Project, che ha portato anche nel Locarnese il cosiddetto turismo trasformativo. Una via volta a scoprire il territorio ritrovando, nel contempo, anche se stessi. Decisamente variegato il cartellone delle proposte, alcune delle quali – da quest’anno per la prima volta – dedicate esclusivamente alle donne.
L’idea nata da una passione
«Il progetto – spiega al Corriere la stessa ideatrice – è nato nel 2019 dalla mia passione (che è poi anche professione) per la danza e per lo yoga. Allora vivevo a Zurigo, dove le due discipline avevano successo, ma erano praticate all’interno. Essendo italo-svizzera, ho sempre trovato che il nostro paese offrisse un incredibile patrimonio di bellezza, fra natura e paesaggi e ho quindi pensato di coniugare le due cose». Da tempo frequentatrice del Locarnese, Di Savino ha concretizzato da noi la sua idea, allestendo una serie di proposte di esplorazione di luoghi particolarmente suggestivi. Si va dalle cascate della Vallemaggia ad un tour della Verzasca, da una salita al Monte Gambarogno ad una serata ai Pozzi di Tegna, da una due giorni alle Isole di Brissago a camminate per raggiungere i laghetti del Naret o di Salei. Al di là delle mete, a rendere particolare Innerwalk Project sono le sue caratteristiche. Ai partecipanti – sempre più numerosi, provenienti da oltre Gottardo e dall’Italia, ma anche dal Ticino – viene sì proposto di camminare, ma una volta raggiunta la meta la si «gusta» in profondità, sia esteriormente sia interiormente, «cercando di coglierne l’energia». Ad aiutare in tal senso è il linguaggio universale della musica, mezzo per eccellenza per smuovere sensazioni ed emozioni. «Non per nulla – aggiunge la nostra interlocutrice – si parla addirittura di certe frequenze curative».
In sintonia grazie alle cuffie
Ma come fare per percepire note ed armonie quando si è immersi nella natura? A tale scopo Innerwalk Project fornisce ai partecipanti speciali cuffie. A prima vista la cosa potrebbe sembrare un tantino alienante, «ma – prosegue la nostra interlocutrice – non è assolutamente così. Bisogna provare, perché spiegarlo a parole è difficile, ma chi ha già fatto l’esperienza giura anzi che proprio grazie a tale mezzo si è sentito ancora più vicino sia al luogo dove si trovava sia alle persone che lo attorniavano. E ora, in pieno periodo COVID, è anche un modo per essere uniti nonostante la distanza che bisogna mantenere per rispettare le norme sanitarie». Il viaggio, insomma, è anche un percorso sonoro, che aiuta ad aprirsi. «Poi – prosegue Di Savino – saremo noi a stimolare ulteriormente i partecipanti alla danza, allo yoga, alla meditazione. Inviti, a volte anche giocosi, ai quali però nessuno deve assolutamente sentirsi vincolato. Volendo ci si può anche appartare in solitudine, per godere semplicemente del luogo e della musica». Un’esperienza liberante, a detta di molti.
«For women only»
Quest’anno, poi, aderendo all’iniziativa lanciata a livello nazionale «For women only» (ispirata dal 50.esimo anniversario del suffragio femminile in Svizzera) Innerwalk Project ha inaugurato una serie di proposte riservate alle sole donne. «Non ne facciamo – spiega la promotrice – una questione di genere. Per noi è importante l’energia che si genera all’interno di un gruppo ed essa cambia a dipendenza della composizione. Si tratta di esperienze interessanti di per sé, che danno emozioni diverse. Chissà, non è da escludere che in futuro, oltre ai momenti per tutti e per le sole donne non ne inseriamo in programma anche alcune per soli uomini...».
Ulteriori informazioni si possono trovare nel sito www.innerwalkproject.ch.