Il caso

Coldrerio-Rapid: «I testimoni danno un’altra versione dei fatti»

Il Comitato del Raggruppamento Allievi Castello Coldrerio dopo aver ascoltato le persone presenti durante la presunta rissa inoltrerà un esaustivo rapporto alla Federazione Ticinese di Calcio
©CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
15.10.2019 14:42

Il Comitato del Raggruppamento Allievi Castello Coldrerio si è riunito ieri sera alla presenza dei rappresentati delle società AS Castello e AS Coldrerio e dei municipi di Castel San Pietro e Coldrerio per verificare i fatti accaduti sabato 12 ottobre, in coda alla partita degli allievi B contro il Rapid Lugano. Ricordiamo che il papà di un giocatore luganese aveva riferito al Corriere del Ticino di una rissa che avrebbe coinvolto ragazzi e genitori e lo stesso presidente del Raggruppamento Castello Coldrerio, Michel Ponti, aveva confermato che c’era «stata una piccola rissa che ha visto coinvolti giocatori e genitori». Il Comitato, dopo aver ascoltato i testimoni presenti al momento dei fatti, ritiene tuttavia che «la versione da loro fornita non corrisponda a quanto riportato dai media». Lo si legge in un comunicato odierno. Pertanto si è deciso di «inoltrare un esaustivo rapporto alla Federazione Ticinese di Calcio in cui verrà esposto quanto appurato ieri sera», prosegue la nota, in cui viene evidenziato che: «Il Raggruppamento Allievi Castello Coldrerio si è dotato a suo tempo di un regolamento interno che regola il comportamento dei genitori, dei ragazzi e degli allenatori. Le misure prese sono in linea con il suddetto».