Lo sviluppo

Colpo di scena a Campione: salta la vendita di villa Mimosa

Scaduti infruttuosamente i termini per cederla a una società con sede nell'enclave, che ha anche ventilato un risarcimento danni per una questione legata a un vincolo di tutela: il bene torna sul mercato
©CHIARA ZOCCHETTI
Bernardino Marinoni
16.07.2025 16:00

Una maledizione, più che un vincolo di tutela, grava su villa Mimosa: l’edificio antistante il lago, di proprietà del comune di Campione d’Italia, proprio non trova un compratore. È infatti finito in nulla, quantomeno sul piano formale, il ventilato acquisto dell’immobile da parte di una impresa con sede nell’enclave. La villa torna così sul mercato.

Nessun vincolo abitativo

L’atto di decadenza della compravendita, all’albo pretorio del Comune, ricapitola la vicenda che pure appena pochi mesi or sono sembrava fosse lì lì per concludersi. Nel febbraio scorso, infatti, Villa Mimosa veniva aggiudicata «in via definitiva» alla società Euro Tecnica e Sviluppo dal competente organismo che cura la liquidazione dei beni al fine del risanamento del dissesto del Comune. Con trattativa privata, dopo una lunga serie di bandi infruttuosi (già una decina di anni fa l’Amministrazione comunale allora in carica immaginava di cedere la villa per una decina di milioni di franchi), la società interessata aveva ottenuto una provvisoria aggiudicazione per un prezzo di 2 milioni 5 mila franchi, versando addirittura la caparra - 10 per cento - e impegnandosi successivamente, da definitiva aggiudicazione, a sottoscrivere la compravendita nel volgere di due mesi. Termine alla cui scadenza, inizio aprile scorso, la società Euro Tecnica e Sviluppo aveva lamentato, per le vie legali, «irregolarità procedimentali» «in ordine al regime giuridico della scala di pertinenza della villa Mimosa ed alla destinazione urbanistica dell’area». Detto altrimenti, sarebbero state taciute norme vincolanti da parte della Soprintendenza ai beni artistico-culturali, gravami che il Comune ha negato, sostenendo che «le destinazioni d’uso autorizzate non pregiudicano la fruizione pubblica del bene, in quanto non ne comportano una contrazione né rispetto all’attuale destinazione né rispetto a quella originaria né a quelle assunte nel tempo». Lo spiega, interpellato, il sindaco Roberto Canesi: «Villa Mimosa è stata a lungo abitata, e resta impregiudicato l’aspetto residenziale, seppure ai tempi del vecchio Casinò ne funzionasse come una sorta di pertinenza, ospitando gli uffici amministrativi. S’intende che non la si potrebbe trasformare in un albergo, come risultava pacifico dalla documentazione, ma nemmeno che debba trasformarsi in una sorta di museo» per quanto specifico sia stato il ruolo dell’immobile nella temperie della seconda guerra mondiale, quando accolse partigiani e collegamenti radio con le forze alleate: si tratta più che altro di salvaguardarne l’aspetto, proprio di un edificio d’inizio Novecento in una posizione paesaggistica massimamente pregevole, evitando di pregiudicarne la rilevanza storica.

Si ricomincia da capo

Tornando al processo d’aggiudicazione, ricordiamo anche una presa di posizione della minoranza Campione 2.0 che aveva instillato dubbi, in conseguenza dei quali la società Euro Tecnica e Sviluppo, risentita, era stata un po’ in bilico, prima di annunciare, a metà giugno scorso, l’intento di «recedere dal rapporto», non senza pretendere la restituzione della caparra versata - 200 mila 500 franchi - e anzi, a titolo di risarcimento danni, chiedendo il doppio della cifra. Un recesso illegittimo, a mente del Comune, manifestazione invece della «chiara volontà di non adempiere agli obblighi assunti in ordine alla compravendita» per cui, l’atto è del 15 luglio, rimasto senza esito un ulteriore termine, è dichiarata «decaduta» l’aggiudicazione di villa Mimosa alla società Euro Tecnica e Sviluppo, mentre la caparra versata resta accreditata all’organismo di liquidazione della massa passiva del Comune che intanto ha dato mandato all’Amministrazione in carica di «dare corso ad un altro esperimento di vendita del bene». Il sindaco Canesi non è certo riluttante: «Villa Mimosa viene riproposta in vendita», assicura, rientrante come è tra i beni immobiliari comunali cedibili, tra tutti, anzi, quello che resta in maggiore evidenza, quasi davanti al Casinò. L’edificio, insomma, torna sul mercato: tanto annosa quanto sfortunata, la vicenda della cessione di villa Mimosa - edificio a pianta quadrata di tre piani fuori terra, oltre a un piano seminterrato - non si è (ancora) conclusa. In effetti è una storia che ricomincia da capo.

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