Come e più dell'Everest, ma sul Monte Brè: Samuele Filippi ha firmato l'impresa

Due ruote, una missione. E che missione: Samuele Filippi, sul Monte Brè, è andato oltre ogni limite immaginabile. La sua prova di Everesting in bicicletta, infatti, è stata semplicemente spaziale: il ticinese d'adozione ha infatti percorso 303 chilometri superando addirittura gli 8.848 metri di dislivello positivo (pari all’altezza simbolica del Monte Everest) per chiudere a 9.231 metri. Roba da matti, già. La prova, svoltasi fra domenica e oggi, è durata 20 ore per un totale di 17 salite verso la vetta del Brè. Una vera e propria impresa, considerando che Samuele non poteva concedersi pause di oltre 30 minuti e, soprattutto, che durante le pause non poteva dormire.
Al termine della prova, estenuante ancorché avvincente, a maggior ragione se consideriamo che l'obiettivo era raccogliere fondi per Soccorso d'Inverno Ticino, Samuele l'ha buttata inizialmente sul ridere: «Non fatelo a casa». Quindi, l'analisi: «È nato tutto un po' come una rivincita, me la sentivo, volevo raggiungere questo traguardo. Ho lavorato sodo, perché comunque per fare un'impresa del genere servono basi solide ed esperienza. Devi saper ascoltare il tuo corpo e la tua mente».
Lo scorso anno, Samuele ci aveva provato ma si era fermato all'undicesimo giro: «A questo giro, invece, dopo aver scavallato questo benedetto undicesimo giro avevo ancora una carica pazzesca. Inizialmente, lo riconosco, avevo un certo timore. I pensieri si rincorrevano. Superato l'ostacolo delle undici salite, ho preso fiducia e sono andato con serenità. Chi devo ringraziare? Tante, tantissime persone. Anche chi si è presentato per accompagnarmi, pure durante la notte. Poi, chiaro, la mia famiglia e Soccorso d'Inverno».
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