"Comincio io, poi tocca a te"

Sextortion: tra le vittime anche degli adolescenti
Red. Cantone
14.08.2013 06:00

BELLINZONA - Un modo di agire semplice, veloce, che in fondo rappresenta il modo di comunicare attuale tutto social e easy. Ci si conosce in internet, che sia facebook, una chat a pagamento per cuori solitari o un gruppo di discussione poco importa. Si comincia a «chattare» entrando in sintonia con la persona che sta dall?altra parte dello schermo del computer o dello smartphone. Conversazioni che si fanno sempre più personali e esclusive («solo tu e io») e che si spostano dai social network a uno dei tanti programmi di videotelefonia. Poi la «nuova amica» comincia a provocare, a togliersi i vestiti davanti alla webcam e chiede anche alla persona – che ancora non sa di essere una vittima – di fare altrettanto. Un gioco sexy che per alcuni si traduce in una vera e propria estorsione. Già perché l?audace amica fotografa e filma lo striptease improvvisato per poi spillare soldi.«Abbiamo avuto negli ultimi tempi una decina di segnalazioni di persone che sono incappate nella truffa» afferma Enea Filippini, responsabile del Gruppo crimini informatici della Polizia cantonale. Non è però da escludere, anzi «è altamente probabile», che il fenomeno abbia dimensioni più estese perché le vittime di questa ritorsione online a sfondo sessuale potrebbero essere sopraffatte dal senso di vergogna e non denunciare l?accaduto alla polizia.Le vittime del ricatto sono unicamente maschili. «Diversi casi riguardano dei minorenni di 15/16 anni e poi ci sono trentenni o quarantenni» rileva Filippini. Non esiste una tipologia comune delle vittime del raggiro e la solitudine non è per forza una spiegazione. Tra le persone incappate in casi di «sextortion» ci sono anche uomini sposati o con una relazione stabile.

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