Commesse pubbliche, la legge ticinese si fa il lifting

In futuro in Ticino si potrà più facilmente ricorrere alle commesse su incarico diretto e ai concorsi su invito. Il Gran Consiglio ha infatti nuovamente modificato la Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb), snellendola in alcuni suoi aspetti per favorire l’economia locale e, nel contempo, riducendo la burocrazia. Il plenum ha approvato con 68 voti favorevoli e un solo contrario il rapporto della Commissione economia e lavoro – relatori Alessandro Speziali (PLR) e Fabrizio Garbani Nerini (PS) – su due atti parlamentari della Lega: l’iniziativa di Fabio Badasci (ripresa da Eolo Alberti) a favore di una semplificazione della legge e la mozione di Daniele Caverzasio «Che l’autocertificazione diventi la regola: o ci si fida o si controlla». In particolare, il rapporto fa notare che attualmente «alcune prescrizioni rendono difficoltoso privilegiare l’economia locale, soprattutto nel caso di committenti di livello comunale (come Comuni, Fondazioni, Patriziati, Parrocchie) per i quali la difesa degli attori economici locali è un obiettivo più che legittimo».
L’intervento della politica, in sintesi, si è reso necessario per far fronte a «due punti dolenti» emersi dopo l’ultima modifica della LCPubb, entrata in vigore il 1. gennaio 2020: la troppa burocrazia da una parte e «la perdita di attenzione nei confronti dell’economia locale» dall’altra. Per fare ciò, concretamente, il Gran Consiglio ha deciso di modificare verso l’alto i valori soglia per diversi tipi di procedure, in particolare per le commesse su incarico diretto e per i concorsi su invito. Inoltre, verrà introdotto un portale cantonale al quale potranno iscriversi le ditte interessate a partecipare ai concorsi. Questa piattaforma, denominata «Portale offerenti», mette a disposizione degli interessati la valutazione dell’idoneità degli offerenti ai sensi della LCPubb. In particolare, l’Istituto delle assicurazioni sociali potrà inserire i dati sul pagamento AVS/AI/IPG/AD; l’Ufficio delle imposte alla fonte e del bollo i dati sul pagamento dell’imposta alla fonte e l’Ufficio esazione e condoni i dati sul pagamento delle imposte federali e cantonali.
Cosa cambia
Tra le varie modifiche di soglia approvate dal Parlamento, da segnalare in particolare l’aumento da 60 mila a 150 mila franchi del valore per le commesse in forma di incarico diretto in ambito artigianale (mentre per l’edilizia primaria l’aumento è previsto da 200 mila a 300 mila franchi). Inoltre, per i concorsi su invito si passa da 100 mila a 250 mila franchi in ambito artigianale (mentre per l’edilizia primaria l’aumento è da 350 mila a 500 mila franchi).
«Una modifica importante»
Nel corso dei lavori commissionali, ha spiegato Garbani Nerini, «è stato necessario trovare equilibri tra vari aspetti quali l’economicità, l’importanza dell’economia locale, il timore per atteggiamenti clientelari ed l’eccesso di burocrazia». Il voto del Gran Consiglio non vuole incentivare il ricorso agli incarichi diretti e, di riflesso, al clientelismo. In questo senso, il direttore della Società svizzera degli impresari costruttori sezione Ticino (SSIC-Ti), Nicola Bagnovini, ha sottolineato al Corriere del Ticino che la parola chiave è «diversificazione». Ossia ricorrere all’invito o all’incarico diretto con la giusta rotazione tra le numerose aziende del territorio. Tornando alla decisione politica, Bagnovini si rallegra del voto in Parlamento: «Per gli impresari costruttori è una modifica importante. Sull’innalzamento dei limiti per le procedure ci allineiamo peraltro al resto della Svizzera. Lo stesso discorso vale per gli incarichi diretti: l’Ente pubblico potrà premiare le ditte serie, professionali, eticamente corrette e legate al tessuto economico locale». Anche l’introduzione del portale offerenti è salutata positivamente: «Il suo uso è facoltativo ma poter inserire la documentazione riguardante l’avvenuto pagamento degli oneri sociali soltanto una volta, invece di allegarla ad ogni concorso, riduce la burocrazia delle aziende».