Sotto la lente

Comune polo? Nel 2030 si spicca il volo

Biasca, la radiografia del funzionamento dell’amministrazione ha gettato le basi per consentire al Borgo di diventare un ente locale «istituzionalmente apprezzato» - E l’aggregazione? Per ora non se ne parla
Una veduta del Borgo. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
15.02.2024 19:03

Biasca punta in alto. E sogna di diventare, nel 2030, un polo regionale consolidato - «istituzionalmente apprezzato e riconosciuto come tale» da tutti i partner - e pronto a collaborare con gli altri enti. Sembra lontana, ma quella data è dietro l’angolo. Una responsabilità dunque non da poco per il Municipio che uscirà dalle urne il prossimo 14 aprile, chiamato a tradurre in azioni quanto prospettato dal documento che traccia la via a medio-lungo termine del Borgo rivierasco. Il rapporto è stato voluto per definire «una direzione di marcia comune, un percorso da seguire insieme» fra Esecutivo, Legislativo ed amministrazione, affinché si possa costruire qualcosa di solido basato su «strategie, valori e ideali condivisi».

Obiettivi e sfide

Sfide ed obiettivi di legislatura contenuti nello studio non sono altro che il primo progetto concreto nell’ambito della radiografia voluta per analizzare ed implementare delle misure di miglioramento all’interno dell’amministrazione e svolta in collaborazione con la società luganese IQ Center. Il relativo messaggio municipale, attraverso il quale si chiede lo stanziamento di un credito di 220 mila franchi, è appena stato trasmesso al plenum che dovrebbe discuterlo entro la fine di questo triennio. La nostra attenzione è rivolta però soprattutto alle mosse che l’Esecutivo vuole fare sulla scacchiera targata 2030. Biasca intende assumersi a tutti gli effetti il ruolo di Comune polo delle Tre Valli. Anche aggregandosi? Il sindaco Loris Galbusera in questi anni ha sempre affermato che l’unione non è la priorità, osservando comunque che non scarta a priori lo scenario. Fra gli «spasimanti», naturalmente, figurano gli enti locali limitrofi, ossia Riviera (che la fusione l’ha condotta in porto nel 2017), Serravalle e Pollegio.

«Vogliamo migliorare e ottimizzare le risorse disponibili, personali, finanziarie e strutturali», puntualizza il Municipio. Al centro c’è la qualità di vita, chiaro, ma pure la promozione di una politica intergenerazionale, la cura dell’ambiente e rendere il Borgo ancora più attrattivo «sul piano economico, fiscale (il moltiplicatore è oggi pari al 95%: per l’anno in corso si preconizza un disavanzo di 1,4 milioni; n.d.r.), sociale, sportivo e culturale» ed il sostegno alle associazioni locali. Ricordiamo che, nei prossimi anni, verranno finalmente messi in cantiere alcuni progetti ed investimenti destinati a cambiare il volto del villaggio.

Fra innovazione e cultura

La concretizzazione di quanto elencato (sommariamente, chiaro, poi avremo modo di tornarci nei prossimi mesi e anni in modo più compiuto) dovrebbe portare nel 2030 ad una Biasca che ambisce a diventare «un esempio da seguire per quanto riguarda l’ottimizzazione delle risorse in ambito pubblico» ed un Comune «aperto al cambiamento e pronto a collaborare su progetti regionali ad ampio valore aggiunto» nonché il fulcro di iniziative innovative e di un Centro culturale «importante alle porte dell’arco alpino». Affinché questi obiettivi possano vedere la luce, servono però dei valori guida validi a tutti i livelli, sia relativamente alle istituzioni sia per quanto concerne i funzionari. Collaborazione, cooperazione e condivisione sono le tre «C» individuate per «traghettare insieme» l’ente locale nel futuro. Le chiavi del Borgo con orizzonte il 2030. L’armonia passa dalla comunicazione trasparente, dalle azioni coerenti, da interazioni propositive e dalla formazione continua.

«C’è un buon clima»

Una questione tutt’altro che secondaria affrontata è stata infine quella del clima di lavoro in seno all’amministrazione che conta 105 collaboratori. Come ricorderete nel marzo 2022 un operaio della squadra esterna (poi condannato per vie di fatto) aggredì fisicamente il capo team. Ebbene, il Municipio ha assegnato ai consulenti esterni «il compito di svolgere delle audizioni con il personale» attivo in quel settore per «avere una visione completa ed oggettiva della situazione» in senso lato. Tornando invece a tutti i dipendenti del Borgo, dalla radiografia è emerso un «personale motivato che si identifica con le scelte del Comune» e un clima «complessivamente buono pur con degli aspetti da migliorare in particolare per quanto concerne la comunicazione interna e a talune relazioni interpersonali sicuramente perfettibili», chiosa l’Esecutivo.

Ai raggi X

Il Municipio di Biasca si dice soddisfatto del lavoro svolto dai consulenti dell’IQ Center di Lugano che hanno passato ai raggi X l’amministrazione comunale del Borgo. Una radiografia più volte richiesta, ricordiamo, dalla Commissione della gestione del Legislativo. Si sono gettate le basi per «costruire una filosofia di lavoro che possa permettere ai nostri collaboratori di lavorare meglio e quindi di garantire ancora un migliore servizio alla popolazione». Grazie a collaboratori motivati il Comune è pronto a cogliere ed affrontare le sfide che si è posto con orizzonte il 2030.

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