Con la terza sala il Forum si proietta nel futuro

Manca ancora qualche ritocco qua e là, ma la terza sala di proiezione al cinema Forum di Bellinzona è già bell’e che pronta ad accogliere gli spettatori. Anzi, no: perché ciò possa accedere bisogna attendere l’allentamento delle misure sanitarie decise da Confederazione e Cantone per arginare la pandemia di coronavirus. Bisognerà dunque attendere ancora qualche mese per inaugurare l’ampliamento di quello che ormai divenuto un cinema multisala a tutti gli effetti. «Contiamo di poterlo fare ad inizio marzo, ma evidentemente bisognerà attendere di conoscere come si evolverà la situazione pandemica» confida al CdT Saverio Lurati, presidente dell’Unione sindacale Bellinzona e dintorni (USB) proprietaria della Casa del popolo e dell’annesso palazzo che ospita il cinema Forum. Unione sindacale che nei primi anni del nuovo Millennio aveva proceduto, con un investimento di poco inferiore ai nove milioni di franchi, alla completa ristrutturazione dello stabile che dagli anni Trenta del secolo scorso ospita il cinematografo. Più che di una ristrutturazione si trattò della costruzione di un edificio tutto nuovo. L’attuale palazzo che ospitava il cinema Forum, allora chiuso da tempo, era stato infatti completamente demolito. Al suo posto era stato edificato un palazzo che, oltre alle due sale di proiezione ubicate sotto il piano stradale di viale Stazione, ospita una farmacia, uffici ed appartamenti.
Sette mesi di interventi
Ora, dopo sette mesi di lavori, ecco che il glorioso Forum si è dotato di una terza sala per le proiezioni. «La sua capienza è di 42 posti e, oltre alla proiezioni, è particolarmente adatta ad ospitare eventi per piccoli gruppi di persone» prosegue Lurati che ha seguito in prima persona l’andamento del cantiere. L’investimento si aggira attorno al mezzo milione di franchi in gran parte coperto dall’USB, ma anche dal gestore del cinema in particolare per quanto attiene all’attrezzatura tecnica. Ma quali i motivi che hanno spinto l’USB a ricavare una terza sala per le proiezioni sfruttando in parte gli spazi del glorioso foyer e modificando l’ingresso della seconda sala? «È un passo dovuto per garantire un futuro all’ultimo cinematografo rimasto in attività nel Bellinzonese» risponde Lurati. Un futuro che si spera possa essere glorioso così come lo è stato il passato del Cinema Forum che come detto, è presente sul viale della Stazione da una novantina d’anni.
Da un cantiere all’altro
Chiuso un cantiere, l’unione sindacale Bellinzona e dintorni si appresta ad aprirne un altro. Questa volta alla Casa del Popolo, dove sarà completamente ristrutturata ed ampliata la cucina del ristorante gestito dalla sezione ticinese di Soccorso operaio svizzero attraverso l’impresa sociale Sostare. «Con quest’intervento – spiega al CdT Pelin Kandemir Bordoli, responsabile dell’impresa sociale Sostare - saranno create più postazioni di lavoro rispetto alla situazione attuale in modo da migliorare ulteriormente il percorso formativo finalizzato all’integrazione sociale e lavorativa di persone con vulnerabilità che proponiamo al ristorante della Casa del popolo».
COVID-19 e formazione
Percorso formativo che, giocoforza, ha dovuto essere adattato alla situazione complicata che stiamo vivendo a causa della pandemia di coronavirus. Ma che fino ad ora è proseguita, sia dal profilo teorico sia da quello pratico, con l’adozione di precisi piani di protezione. La principale differenza, oltre alla creazione di piccoli gruppi dislocati in diversi spazi per le lezioni teoriche, sta nel fatto che la formazione pratica non ha potuto essere svolta nell’ambito dell’abituale attività di ristorazione, considerato che Sostare, come tutti gli esercizi pubblici della Svizzera, è rimasto chiuso e lo è, evidentemente, tuttora.
Si è dovuto quindi ripiegare sulla formula dei laboratori didattici, anche in questo caso svolti in piccoli gruppi e con l’adozione di tutte le misure sanitarie del caso. Ora la speranza è che si possa continuare con questa modalità in attesa che, ormai non prima della fine di febbraio, da Berna e da Bellinzona arrivi il via libera alla riapertura degli esercizi pubblici. E per Sostare la riapertura avverrà con una cucina tutta nuova a beneficio non solo delle persone in formazione, ma anche dei clienti dello storico ristorante cittadino.