«Con la vignetta, boom di frontalieri, furgoni di ditte e scooter»

LOCARNESE – Minusio manda un segnale politico forte all’indirizzo dell’Ufficio federale delle strade (USTRA): non va introdotto l’obbligo della vignetta autostradale per attraversare la galleria Mappo-Morettina e dunque anche per percorrere l’intero troncone di A13 tra Ascona e la rotonda dell’aeroporto di Magadino. Dopo le prese di posizione dell’Esecutivo – cui hanno fatto seguito quelle (espresse in varie forme) di Ascona, Brissago, Muralto, Locarno, Orselina, Tenero-Contra, della Commissione intercomunale e del Cantone – il Consiglio comunale minusiense lunedì sera ha deciso di approvare una mozione sul tema, inoltrata da Aldo Daniele Zwikirsch (USI) e confirmatari. Dal 2020, ricordiamo, il tratto stradale in questione passerà sotto l’egida dell’USTRA, che appunto è intenzionata, come prevedono le norme in vigore, a introdurre l’obbligo del contrassegno. «Prendo atto con soddisfazione dei passi mossi dal Municipio. Così come delle numerose altre prese di posizione», ha esordito il mozionante. «Resta però ancora viva la possibilità che molti frontalieri decidano di transitare sulle altre arterie disponibili, evitando così di acquistare la vignetta». Quello di Zwikirsch non è un attacco ai frontalieri. Ma si tratta di una questione reale. Ai frontalieri potrebbero inoltre aggiungersi i molti furgoni di ditte che lavorano soprattutto nel Locarnese e gli scooteristi, i quali solitamente non si spingono fino all’autostrada accessibile solo dal Bellinzonese. Così v’è il rischio che Minusio, citando ancora il mozionante, «diventi un asse di attraversamento». In particolare via San Gottardo (strada cantonale), per la quale la mozione chiede urgenti misure viarie. «Il Cantone si contraddice», ha chiosato Zwikirsch. «Da un lato sostiene le nostre preoccupazioni, ma poi si oppone alla moderazione del traffico». Tutte argomentazioni che hanno raccolto l’adesione del gruppo Uniti per Minusio, espressa da Giovanni Guscetti. Contrario, invece, il PLR. «Condividiamo le preoccupazioni contenute nella mozione, ma per questioni procedurali non possiamo sostenerla», ha spiegato Alessandro Speziali. Problemi formali, insomma. L’uso della mozione, in questo caso, è stato ritenuto non idoneo. Speziali, inoltre, ha ricordato che il consigliere nazionale Giovanni Merlini (anch’egli di Minusio e del PLR) ha inoltrato un’interpellanza al Governo federale sull’esenzione dall’obbligo della vignetta per la strada oggetto del contendere. Il sindaco Felice Dafond, infine, ha annunciato di aver chiesto un incontro con l’USTRA, in modo da poter spiegare le particolarità del caso in questione.
Ma la seduta è stata caratterizzata anche da un altro tema: il Preventivo 2019, che ipotizza un disavanzo d’esercizio di 382.530 franchi, a fronte di spese pari a 35.809.660 ed entrate per 15.409.850 franchi con un fabbisogno d’imposta, dunque, di 20.759.810 franchi. Sebbene i conti siano stati approvati all’unanimità dei presenti mantenendo il moltiplicatore d’imposta al 78%, due punti hanno attirato l’attenzione dei gruppi politici. Da un lato il volume degli investimenti: circa 6 milioni nel 2019, per poi tornare sui 3,5 milioni negli anni successivi. «Serve una strategia mirata e attuabile», è stato ribadito da più parti. Come una strategia è stata chiesta per la Polizia, che dal primo gennaio si separerà ufficialmente da quella di Muralto. A preoccupare, in particolare, il forte aumento dei costi pro capite del servizio mentre il futuro del corpo è ancora poco chiaro. Si guarda verso Locarno, verso il Piano di Magadino o si pensa al cammino solitario?
In conclusione da rilevare la presenza in sala di una delegazione del Comune lombardo di Biassono, gemellato con Minusio dal 2010, che si è complimentata per il clima e la disciplina che hanno contraddistinto la seduta.