L'iniziativa

Con le zucche alla conquista dei palati di tutto il cantone

Due agronomi momò hanno rivalorizzato un ortaggio semplice e di facile resa coinvolgendo aziende agricole e fondazioni attive nel sociale del territorio – «Il nostro sogno è espanderci anche nel Sopraceneri, creando una filiera autentica e a chilometro zero»
© Futurefarmers
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
15.09.2025 06:00

Con i loro colori sgargianti e appoggiate su un ripiano coperto da un tetto sono spuntate all’improvviso un po’ ovunque nel Mendrisiotto e anche nel Luganese, attirando la curiosità di passanti e curiosi. In realtà i più attenti le hanno viste anche l’anno scorso solo nel Mendrisiotto e magari anche comprate e consumate. Perché in fondo con le zucche in cucina si possono fare tante cose. Tanto che quelle che non verranno vendute entro metà novembre andranno a completare gnocchi, ravioli, falafel e persino una birra al gusto di zucca nostrana.

Altrettanto sicuro è che per ora l’iniziativa imprenditoriale «Zucche nostrane» lanciata da due agronomi momò, Lorenzo Tognola e Davide Croci, e sostenuta dall’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, sta avendo un bel successo, per la felicità dei due ideatori e per le aziende agricole e le Fondazioni che collaborano con il progetto.

«Il nostro obiettivo - spiega Tognola - è dare nuova vita a un alimento tipico e fresco, coltivato interamente nelle regioni del Luganese e del Mendrisiotto: ogni zucca è frutto del lavoro di agricoltori locali, così come tutte le persone coinvolte nell’iniziativa sono assunte sul territorio, creando una filiera autentica e a chilometro zero».

L’impegno sul territorio

Oltre a collaborare con aziende agricole vicine ai punti vendita - che non sono altro che casette e carretti self-service - FutureFarmers (questo il nome dell’azienda di Croci e Tognola) lavora infatti a stretto contatto con realtà del sociale come la Fondazione Sant’Angelo di Loverciano, la Fondazione Vacallo, la Fondazione Diamante e la Fondazione Don Guanella, che curano la gestione delle casette e si occupano della cubettatura delle zucche. «La trasformazione delle zucche - specifica Tognola - è invece affidata ad aziende locali quali il pastificio artigianale Spiga Regina, Vegetarian Quality e il Birrificio NoLand». Il risultato, continua uno dei due fondatori, è una zucca che unisce produttori, comunità e consumatori attraverso la bellezza e il gusto della semplicità.

Una zucca (vegetale non di difficile produzione e con una buona resa) per unire il territorio, insomma. Tutto questo senza troppi proclami. Ma procedendo passo dopo passo, come dimostra il fatto di aver iniziato in sordina nel 2021 a Corteglia. «Quello è stato il primo test - commenta Tognola - e devo dire che ha funzionato bene, tanto che nel 2022 ci abbiamo riprovato, nel 2023 abbiamo allargato il progetto ad altri agricoltori e Fondazioni, nel 2024 ci siamo sviluppati fino ad arrivare nel 2025 a ricevere il sostegno dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio».

Il sogno nel cassetto

E in futuro? «Il nostro sogno è quello di riuscire un giorno a «coprire» tutto il cantone - risponde Tognola - aggiungendo alla casetta al Caseificio del Gottardo e alle altre 20 che oggi sono nel Mendrisiotto e nel Luganese altrettanti punti vendita self-service nel Locarnese, nel Bellinzonese e nelle Tre Valli».

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