Lugano

«Con più zone 30 all'ora fioccheranno le multe»

Il comitato referendario contro l'estensione dei limiti di velocità espone le ragioni per le quali al popolazione dovrebbe votare «no» il prossimo 28 settembre
© CdT/Gabriele Putzu
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
19.09.2025 23:20

«Non fare la fine del tartarugo, il 28 settembre vota no». Raide Bassi, consigliera comunale UDC e Lukas Bernasconi, consigliere comunale della Lega dei ticinesi, sono seduti davanti al manifesto del comitato referendario «FERMI TUTTI!», copresieduto da Lega e UDC, che si oppone all’estensione di una quarantina di chilometri delle zone 30 e 20 nelle aree residenziali della città. Estensione, per cui la popolazione è chiamata alle urne domenica 28 settembre, che prevede l’introduzione di nuove zone a 30 km/h nei quartieri residenziali di Breganzona (per 9.86 km), Carona (8.11 km), Davesco-Soragno (4.98 km), Barbengo (4.43 km), Pregassona (4.25 km), e due zone con moderazione di velocità a 20 km/h (denominate zone d’incontro) in via Foce e in via Stauffacher/via Canova in centro. La misura non andrebbe a toccare le strade urbane di scorrimento, dove il limite di velocità resterà fissato a 50 km/h.

«Solo un voto di scarto»

«La gente è stufa di farsi imporre dalla politica il modo in cui deve comportarsi», sottolinea Bernasconi. «Non è vero che con i nuovi limiti ci sarà più sicurezza. A fioccare saranno soltanto più multe», è il parere di Bassi. Entrambi, a Lugano, hanno voluto fare il punto a pochi giorni da un voto che si annuncia combattuto. Di sicuro molto sentito in città.

«Se siamo qui oggi è anche perché in Consiglio comunale il credito da 1,39 milioni di franchi per questo nuovo progetto viario è passato per un solo voto di scarto - ha spiegato Bassi - quindi è giusto che sia il popolo a decidere», anche perché «votare no non significa votare contro la sicurezza, ma contro una politica che sempre più a corto di idee vuole deresponsabilizzare il cittadino limitando le sue libertà a suon di multe e sanzioni». Bassi è convinta. L’introduzione di nuove zone 30 e 20 «è una vessazione nei confronti degli automobilisti e non stiamo facendo un processo alle intenzioni, ma sarà normale che fioccheranno più multe».

«I cittadini non sono bambini»

Da parte sua Bernasconi ha insistito sul concetto di sicurezza. «Ce l’abbiamo a cuore anche noi - ha osservato -. Nei pressi di scuole, ospedali e case anziani il limite è giustificato così come nei quartieri a bassa intensità di traffico. Senza contare che pochi mesi fa in Consiglio comunale abbiamo votato un credito di 6 milioni di franchi proprio per mettere ancora di più in sicurezza i percorsi casa-scuola. Ma con questa estensione dei limiti di velocità si vuole andare troppo a tappeto. Si eccede. I cittadini non sono dei bambini. Tutti noi siamo in grado di valutare e adeguare la velocità in base alle condizioni del traffico».

«È cambiato il vento»

Che Lugano abbia dei problemi di traffico nessuno lo discute. Nemmeno i referendisti. «Ma con questa estensione dei limiti lo si complicherà ancora di più. Avremo più code, più stress, più inquinamento e anche più traffico parassitario», ha sottolineato Bassi, per la quale «siamo quindi solo di fronte a una forzatura».

Una forzatura, le ha fatto eco Bernasconi, che va inoltre contro quanto succedendo a livello nazionale. Perché se è vero che nel resto della Svizzera i 30 chilometri orari sono più diffusi, «è anche vero che ultimamente sta cambiando qualcosa. In diversi Comuni i cittadini hanno votato no ai 30 chilometri orari generalizzati ed è lo stesso Consiglio federale che vuole frenare la diffusione incontrollata di questo limite nei centri urbani».