La proposta

«Con una scuola alberghiera, Locarno leader nel turismo»

Una mozione interpartitica chiede l'istituzione di un istituto per la formazione professionale in aggiunta a quello già presente a Bellinzona – «Sarebbe la risposta adeguata alla crescente domanda di personale qualificato»
© Ti-Press
Spartaco De Bernardi
14.10.2025 00:00

Due catene internazionali insediate negli ultimi anni nella regione; la riapertura in grande stile del Grand Hotel Locarno di Muralto nel 2027. Bastano questi due esempi per attestare la dinamicità e la lungimiranza del settore alberghiero sulle rive del Verbano. Settore che, nel suo complesso, sta investendo per tenersi al passo con i tempi. Ed i risultati non tradiscono le aspettative. Complici anche i grandi eventi che caratterizzano la stagione estiva e che si sta cercando pian piano di «spalmare» sull’intero arco dell’anno, i pernottamenti fanno registrare cifre da primato. Nel trimestre che ci siamo da poco lasciati alle spalle, i pernottamenti negli alberghi della regione hanno fatto segnare un incremento del 17% rispetto allo stesso mese del 2024 mentre nei campeggi la crescita è stata dell’11%. Solo nel mese di luglio i pernottamenti sono stati 200 mila. Un successo messo in evidenza anche nell’interrogazione interpartitica (primo firmatario Frano Dragun, Lega/UDC/Indipendenti) che torna a chiedere l’istituzione di una scuola alberghiera a Locarno.

Un terzo del fatturato cantonale

«Il settore turistico - argomentano i 19 firmatari dell’interrogazione - rappresenta uno principali attori economici della Città e della regione, generando circa un terzo del fatturato cantonale» per questo importante ambito economico. Settore turistico che desidera crescere sia in quantità, sia in qualità e che per questo ha bisogno personale qualificato.  «La formazione è il fattore in grado di fare la differenza e di garantire a Locarno di poter continuare a contare sull’introito turistico e su un importante flusso di turisti che influisce in modo significativo anche sul giro d’affari dei commerci e degli esercizi pubblici locali», si sottolinea nell’interrogazione sottoscritta dai rappresentanti della quasi totalità delle forze politiche presenti nel Legislativo cittadino. Nonostante l’indiscussa vocazione turistica di Locarno, si rammenta sempre nel testo trasmesso al Municipio negli scorsi giorni, «attualmente, sul suo territorio, non è presente una scuola alberghiera o del turismo rivolta alla formazione di giovani interessati a intraprendere un percorso professionale in questo ambito».

Possibili sinergie virtuose

È, vero, a Bellinzona ha sede la Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo (SSSAT) che offre un’ampia gamma di percorsi formativi e specializzazioni. «Locarno, città turistica per eccellenza, potrebbe trarre enormi benefici dall’istituzione di una struttura formativa analoga sul suo territorio. Una scuola alberghiera o del turismo «potrebbe rappresentare un’opportunità strategica, sia per la Città che per l’intera regione. Oltre a incentivare la formazione professionale nel settore, potrebbe favorire la creazione di sinergie virtuose con le strutture alberghiere, ristorative e turistiche locali, contribuendo al rafforzamento della competitività del comparto». Non va poi dimenticato il fatto che «offrirebbe una possibilità formativa a portata di mano per i giovani locarnesi che desiderano intraprendere una carriera alberghiera, un bacino di posti di lavoro che richiede disponibilità di personale formato e motivato, intersecando in modo virtuoso i bisogni del settore e dei cittadini lavoratori». E, soprattutto, costituirebbe un’occasione di formazione di alta qualità a due passi da casa per molti giovani che oggi scelgono di lasciare il Ticino o sono costretti a farlo.

Tra costi e opportunità

Fatte tutte queste premesse, Frano Dragun e gli altri firmatari dell’interrogazione chiedono a Palazzo Marcacci se ritenga che questa lacuna debba essere colmata. «È mai stata eseguita una valutazione economica dell’impatto che una realtà formativa del genere potrebbe avere sull’occupazione, sul turismo locale e sull’economia in senso lato, con introiti indiretti? È mai stata presa in considerazione l’idea di sostenere e promuovere un progetto in tal senso, per rafforzare la vocazione turistica della Città? Sono già stati avviati contatti o valutazioni con il Cantone o con altri enti formativi? Sono stati valutati i possibili costi di progettazione, realizzazione e gestione di una scuola alberghiera? Quali potrebbero essere gli eventuali rapporti di collaborazione con la sede di Bellinzona?», sono alcune delle altre domande poste all’Esecutivo cittadino.

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