Ticino

Consuntivo 2020: disavanzo di 165,1 milioni

Il Consiglio di Stato ha comunicato oggi i dati relativi all’anno scorso, influenzato dalla pandemia di COVID-19 - Presentato il messaggio per l’aumento della dotazione finanziaria a sostegno dei casi di rigore
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
14.04.2021 12:39

Il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio riguardante il Consuntivo 2020 che, influenzato dalla pandemia di COVID-19, chiude con un disavanzo d’esercizio di 165,1 milioni di franchi a fronte di un avanzo previsto nel preventivo di 4.1 milioni di franchi; l’autofinanziamento si attesta a 48,8 milioni di franchi. Il debito pubblico aumenta rispetto all’anno precedente superando la soglia di 2,1 miliardi di franchi. Gli investimenti netti ammontano a 251,8 milioni di franchi. Il capitale proprio ritorna in cifre negative e si assesta a -39.6 milioni di franchi.

Aumento delle spese

Sul fronte delle spese, il consuntivo 2020 registra un aumento rispetto al preventivo di 13.1 milioni di franchi; rispetto al consuntivo 2019 la crescita è di 183 milioni di franchi. L’aumento delle spese rispetto al preventivo è determinato dagli oneri che il Cantone ha dovuto assumere per far fronte alla pandemia COVID-19, in particolare nell’ambito ospedaliero, per assicurare le necessarie misure sanitarie e di protezione della popolazione e dell’amministrazione, e per il sostegno ai settori economici particolarmente colpiti dalla pandemia. Globalmente le spese supplementari nette generate da questa situazione eccezionale sono quantificate in 89.1 milioni di franchi. Le minori spese riguardano in particolare le spese per beni e servizi (-20.8 milioni di franchi) e i contributi ad enti pubblici e terzi, che, senza considerare i maggiori costi per le ospedalizzazioni e per il sostegno ai settori economici particolarmente colpiti dalla pandemia, sarebbero stati inferiori rispetto al preventivo di 54 milioni di franchi.

Minori ricavi rispetto al preventivo di 156,1 milioni

Il consuntivo 2020 registra poi minori ricavi rispetto al preventivo di 156.1 milioni di franchi. L’incidenza su questo fronte della pandemia è stata particolarmente importante e riguarda sia le imposte, sia le tasse varie e le multe; l’impatto complessivo sui ricavi conseguente alla crisi in atto è stato valutato dall’Amministrazione in 132.6 milioni di franchi; il gettito di competenza 2020 delle imposte sulle persone fisiche e sulle persone giuridiche si riduce di 155.7 milioni di franchi, di cui 75.8 milioni sono ascrivibili alla contrazione dei gettiti fiscali delle persone fisiche e giuridiche dovuta alla riduzione del PIL del 2020, valutato attualmente al -3.7% (il preventivo 2020 considerava una progressione del PIL del 2%).

L’impatto sui prossimi anni

La rottura rappresentata dal consuntivo 2020 rispetto ai risultati soddisfacenti degli ultimi 3 anni, pur essendo determinata da una situazione eccezionale, avrà con tutta probabilità un impatto anche nei prossimi anni come mostrano i dati aggiornati di piano finanziario presentati unitamente al preventivo 2021 lo scorso autunno. Sebbene la situazione sia ancora molto incerta, in particolare per quanto riguarda l’andamento economico e conseguentemente le entrate fiscali, difficilmente si potrà assistere a un recupero nel corto-medio termine delle perdite subite nel 2020 e previste nel 2021. In questo senso, una prima verifica potrà essere effettuata nell’ambito del preventivo 2022 e dell’aggiornamento del piano finanziario, che dovranno essere elaborati su basi aggiornate.

Necessario monitorare la situazione

La solidità finanziaria costruita con fatica in questi ultimi anni permette in parte di far fronte alla situazione negativa che emerge dal consuntivo 2020 e dal preventivo 2021. Se temporaneamente un peggioramento del capitale proprio e un aumento del debito pubblico sono inevitabili, non sarà tuttavia possibile sostenere nel medio termine e in modo duraturo risultati negativi come quello del 2020. Dovrà quindi essere scongiurata nel medio termine una divaricazione tra entrate e uscite, condizione imprescindibile per mantenere la progettualità dell’azione politica. Questo potrebbe richiedere un intervento attivo per riportare le finanze su un binario di equilibrio, prestando anche attenzione alla sopportabilità degli eventuali interventi da parte della collettività e delle istituzioni. Le incognite sono molte, ragione per la quale sarà importante mantenere monitorata la situazione nell’ambito di un dialogo costante tra Consiglio di Stato e Parlamento.

Presentato il messaggio per l’aumento della dotazione finanziaria a sostegno dei casi di rigore

Nella seduta odierna il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), ha presentato il messaggio che prevede l’aumento della dotazione finanziaria per le misure a favore dei casi di rigore ai sensi dell’ordinanza COVID-19. La proposta prevede l’aumento di ca. 50 milioni di franchi arrivando quindi complessivamente a 125 milioni di franchi.

Alla luce delle modifiche a livello federale, dell’evoluzione dell’erogazione in corso che porta ad esaurire il credito di 75 milioni a disposizione e per far fronte alle necessità, il Consiglio di Stato propone un aumento della dotazione finanziaria per le misure a favore dei casi di rigore ai sensi dell’ordinanza COVID-19 di ca. 50 milioni di franchi, arrivando quindi complessivamente a oltre 125 milioni di franchi, di cui 37.5 milioni di franchi a carico del Canton Ticino.

Si ricorda inoltre che a questi importi si aggiungeranno gli aiuti previsti per le imprese con una cifra d’affari superiore a 5 milioni di franchi, per cui sono state stabilite dalla Confederazione delle norme vincolanti a livello nazionale. Per questi casi il finanziamento delle misure sarà interamente a carico della Confederazione, senza alcuna partecipazione finanziaria cantonale, anche se i Cantoni rimangono responsabili dell’esame delle richieste e dalla relativa decisione di stanziamento degli aiuti. Per questi casi sarà possibile attivare la procedura a partire da venerdì.

I lavori procedono a pieno regime e si ricorda, a questo proposito, che per far fronte alle richieste il servizio competente era stato potenziato in breve tempo con diverse unità aggiuntive. Tra personale giunto in rinforzo da servizi interni alla Divisione dell’economia e personale temporaneo – assunto tra le persone in cerca d’impiego iscritte agli Uffici regionali di collocamento – ad oggi circa una ventina di persone sono dedicate alla gestione, al controllo e all’erogazione dei sussidi. È inoltre stata attivata una hotline che supporta le aziende in caso di domande o necessità puntuali legate a casi particolari. Proprio una decina di giorni fa il Consigliere di Stato Christian Vitta, accompagnato dal Presidente della Sottocommissione finanze della Commissione della gestione e delle finanze Michele Guerra, si è recato presso il servizio per una visita di aggiornamento.

Il sistema di gestione dei casi di rigore, inoltre, viene costantemente adeguato in seguito alle modifiche adottate a livello federale. Si ricorda che il 19 marzo 2021, con entrata in vigore 20 marzo, le camere federali hanno approvato nuove modifiche all’art.12 della Legge federale COVID-19 concernente i casi di rigore e che il 1. aprile è entrata in vigore la relativa ordinanza aggiornata. In particolare, è stato regolato il trattamento delle imprese con una cifra d’affari annuale superiore a 5 milioni di franchi e prevista - così come auspicato dal Cantone Ticino - la possibilità di accedere agli aiuti anche per le attività create tra il 1. marzo 2020 e il 30 settembre 2020.

Il Consiglio di Stato continuerà inoltre a collaborare strettamente con la Sottocommissione finanze della Commissione della gestione e delle finanze, alfine di garantire un regolare flusso di informazione e, se necessario, proporre un ulteriore aggiornamento del credito.