Trincea

Coperture ferroviarie, c'è un diretto Massagno-Zurigo

Non solo in Ticino si ragiona sul recupero di questi spazi in ottica di sviluppo centripeto, e l’esperienza luganese potrebbe fare scuola Oltralpe – Sulle rive della Limmat si vorrebbe creare un parco sopra a un chilometro di binari
Il progetto massagnese è a un passo dall'essere confermato a livello pianificatorio. ©CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
22.03.2024 06:00

Dopo un primo no, a febbraio di quest’anno l’associazione zurighese «Seebahn-Park» ci ha riprovato con una nuova strategia. Recupero urbanistico della trincea ferroviaria a partire dalla stazione di Wiedikon per circa un chilometro tramite, anziché una copertura dei binari, la realizzazione di una struttura attorno agli stessi. Sembra una sfumatura semantica, ma la differenza è radicale, specie in termini di costi di realizzazione. Da 400 a 200 milioni di franchi. Perché ne parliamo nelle pagine di Lugano, però? Perché il progetto zurighese è per certi versi cugino di qualcosa di più nostrano: la copertura della trincea ferroviaria di Massagno.

L’importanza della condivisione

In questo caso è in effetti il Ticino a fare scuola e da Zurigo si guarda con interesse agli sviluppi del progetto massagnese (in collaborazione con Lugano), che almeno a livello pianificatorio è a un passo dal consolidarsi (stando a nostre informazioni alcuni ricorrenti si sarebbero aggravati al Tribunale amministrativo cantonale). L’idea di ricucire la trincea ferroviaria tramite una struttura, fra virgolette, più leggera è peraltro quella alla base della variante pianificatoria TriMa. Diciamo tra virgolette perché sulla struttura cosiddetta leggera insisterà a lato una nuova edificazione in particolare la seconda tappa del nuovo campus della SUPSI.

A Zurigo si è invece a uno stadio progettuale precedente, in cui vi è ancora da convincere la politica locale della rilevanza del progetto. E non solo: anche le FFS. In questo senso sulle rive della Limmat si guarda con interesse alla soluzione adottata a Massagno: finanziare e fare stilare direttamente dalle FFS stesse gli studi necessari per la copertura. Più in generale, però, a interessare è la condivisione delle esperienze: «Lo scambio tra chi si occupa di questi progetti innovativi è molto importante» afferma l’architetto Peter Keller, tra gli iniziatori della proposta zurighese. «Al netto che nel caso specifico noi proponiamo di coprire quattro binari anziché tre come a Massagno, cosa che rende tutta l’operazione più complicata - continua il nostro interlocutore - il tema dell’utilizzo multiplo delle infrastrutture di trasporto è di grande importanza per il successo della strategia nazionale di sviluppo territoriale degli ambiti urbani. In questo modo si possono ottenere ulteriori terreni edificabili e spazi aperti all’interno dell’area di insediamento esistente». Ciò permetterebbe, in altre parole, di applicare il principio dello sviluppo centripeto di qualità. Semplificando: intensificare l’urbanizzazione attorno ai nodi di trasporto pubblico al fine di preservare il paesaggio naturale.

Quanto alla messa in rete di progetti simili, Keller ha ad esempio ricordato quello di San Gallo relativo all’ampliamento dell’OLMA, che pure prevede di coprire dell’infrastruttura viaria. Non per niente, è proprio ai progettisti di quest’opera che si è rivolta l’associazione Seebahn-Park per la nuova iterazione della loro idea.

L’opzione «leggera»

Finora le FFS non si sono dette interessate al progetto zurighese. A Massagno per contro, come detto, lo studio di fattibilità per realizzare la trincea è stato fatto dalle FFS stesse (ricordiamo, ipotizzando un costo di investimento dell’ordine di circa 70 milioni di franchi per un tratto di circa 400 metri totali): «Anche da noi all’inizio si era pensato a una copertura totale – dice il pianificatore Stefano Wagner - ma poi abbiamo optato per la costruzione di una struttura “leggera” attorno ai binari: costa molto meno e soprattutto a livello di cantierizzazione permette di non perturbare il traffico ferroviario». Una misura a cui notoriamente le FFS ricorrono solo all’esaurimento di ogni possibile alternativa.

I prossimi passi

Per chiudere guardiamo avanti, supponendo per un istante che la pianificazione della trincea di Massagno verrà effettivamente confermata: quali sono i prossimi passi. Cosa si dovrà cioè fare per ricucire davvero la trincea e realizzare il parco, i contenuti pubblici e privati? La risposta è: avviare la progettazione esecutiva. E a farlo sono chiamati il Comune di Massagno per la zona di sua competenza soggetta a Piano di Quartiere, rispettivamente il Cantone per l’area della SUPSI. L’intenzione è che la realizzazione non abbia conseguenze finanziarie dirette sui Comuni. Per fare ciò occorrerà trovare sussidi pubblici a fondo perso e partner privati per la valorizzazione delle potenzialità immobiliari.

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