Cornaredo: l’opposizione di Fulvio Pelli

«Un progetto che divide la sinistra» scrivevamo nell’edizione del 28 gennaio (e ancora sabato nei Pensieri dal battellino). Ma è un progetto che trova scettici anche nella Lega (il municipale Michele Foletti non ha mai negato di non ritenerlo una priorità) e nel PLR. In agosto l’ex consigliere nazionale Fulvio Pelli - che in aprile sarà in lista per un posto in Consiglio comunale - aveva espresso proprio sul Corriere del Ticino le sue perplessità sul progetto del Polo sportivo e degli eventi in un contributo intitolato «L’azzardo del tutto e subito». Ma Pelli ha fatto anche di più. Negli scorsi giorni ha presentato una lunga e articolata opposizione alle domande di costruzione in cui solleva diverse questioni riguardanti l’iter edilizio e pianificatorio seguito.
Si sono fatti avanti in due
Di opposizioni al momento (i termini scadevano il 25 gennaio) ne sarebbero arrivate due. Quella di Pelli e quella - «cautelativa» - di Cinestar. Il multisala (che si trova all’interno di un’immobile della Città: l’ex Termica) chiede che vengano prima conclusi accordi formali su questioni tecniche ancora da affinare, e in questo senso un incontro con le autorità è previsto a breve. Più complesse le osservazioni di Pelli, che in 8 pagine solleva diversi punti. Tra i più importanti, oltre a quelli relativi alla mobilità (il fatto per esempio che gli interventi stradali previsti dal Cantone verranno effettuati solo diversi anni dopo la realizzazione del nuovo Polo), c’è secondo l’avvocato il fatto che gli edifici di via Trevano sorgono su un’area destinata ad attrezzature pubbliche. Poi per Pelli ci sarebbero problemi anche con l’altezza dei due palazzi, alti 45 metri. In quella zona l’altezza massima dovrebbe essere di 30 metri con la possibilità di concedere ulteriori 15 metri «come bonus», ma a condizioni che l’ex consigliere nazionale non è convinto siano state soddisfatte. «Il Piano regolatore del Nuovo quartiere Cornaredo (NQC) - ci ha spiegato Cristina Zanini Barzaghi, rappresentante del municipio nell’Agenzia NQC - prevede che l’edificazione può avvenire in modo coordinato sulla base di un Piano di quartiere sull’intero comparto, distribuendo in modo ottimale i contenuti ammessi dal PR sulle tre zone». Un punto che però non convince Fulvio Pelli. «La possibilità di allestire un Piano di quartiere - continua Zanini - è presente nel PR sin dal 2007. La città ha inoltrato un dossier a riguardo nel 2015 e ottenuto l’approvazione negli scorsi anni: ciò permette ora di realizzare le singole parti del progetto che sono divise in diverse domande di costruzione». E per l’altezza? «Per aumentare l’altezza a 45 metri sono necessarie diverse condizioni: impostare un buon inserimento urbanistico, limitare le ripercussioni sulla mobilità e costruire con alti standard energetici. Abbiamo fatto un concorso d’architettura a suo tempo, e nel contratto con l’investitore abbiamo inserito diverse clausole come ad esempio lo standard Minergie».
Il Piano di quartiere
Zanini Barzaghi sottolinea come proprio in questo momento emerga l’importanza del Piano di quartiere. «Da sempre abbiamo voluto che venisse sviluppato un progetto ben inserito nel paesaggio: il Piano di quartiere permette di avere maggiori garanzie. Proprio questa esigenza è uno dei motivi che hanno spinto il Municipio già molti anni fa a puntare su un partenariato pubblico-privato, in modo che i lavori vengano portati avanti da un’unica entità».
«Più spaventato dalla politica»
Abbiamo chiesto un parere anche al capodicastero sport Roberto Badaracco. «Confidiamo – ha sottolineato - che la procedura possa risolversi in tempi relativamente brevi e si possa iniziare i cantieri così come prospettato. Più che di questi aspetti sono un po’ preoccupato di quelli politici visto che c’è già chi (l’MPS, ndr) parla di voler lanciare un referendum».
I prossimi passi
Vero è che il piano regolatore NQC è ormai praticamente consolidato da anni. Le due opposizioni sono probabilmente meno di quanto ci si poteva aspettare. Anche perché - e questo era stato detto fin dall’inizio - il comparto del PSE è circondato praticamente solo da terreni di proprietà pubblica. Ma oltre alle questioni edilizie i prossimi mesi per il progetto saranno fondamentali dal punto di vista politico.